Brandizzo: la distrofia muscolare ha ucciso Luca Musu a 29 anni, il giorno dopo il suo compleanno
Aveva 29 anni Luca Musu e la distrofia muscolare l’ha consunto fino a toglierli il respiro. Luca abitava a Brandizzo insieme al padre Giancarlo Musu (la madre Manuela Merlo era scomparsa a 55 anni a causa di un male incurabile). Domani, giovedì 15 giugno, alle ore 11,00 sarà celebrato il funerale nella chiesa parrocchiale di San Giacomo a Brandizzo. Luca Musu ha esalato l’ultimo respiro nel pomeriggio di lunedì 12 giugno dopo un’intera vita trascorsa sulla sedia a rotelle, schiavo del respiratore artificiale. Eppure, nonostante la lenta e inesorabile avanzata della malattia Luca aveva sempre combattuto la sua battaglia con il sorriso sulle labbra, senza mai rinunciare a vivere un’esistenza il più normale possibile.
Domenica 11 giugno, il giorno prima della sua morte aveva festeggiato il suo 29° compleanno circondato dagli amici più cari. Il papà Giancarlo e la mamma Manuela sono statti volontari della Fondazione Telethon e della Fondazione Uildm “Paolo Otelli” di Chivasso. Sulla bacheca di Luca, molto conosciuto anche in Canavese, insieme ai messaggi augurali per il suo compleanno si sono affiancati quello di cordoglio. Un’intera comunità piange la scomparsa di un giovane che, grazie al sostegno dei genitori, ha vissuto fino all’ultimo istante da uomo libero come se la distrofia non fosse mai esistita.
Un giovane ha scritto sulla bacheca di Facebook del giovane: “Ciao Luca. Non ci siamo mai conosciuti personalmente eppure credo di sapere quanto basta. So della tua tenacia, della forza e dell’orgoglio sconfinato che traspare attraverso lo sguardo di tuo papà ogni volta che si parla di te. In questi giorni racconterò di te, della tua storia e del tuo esempio a mia figlia perchè comprenda che per trovare degli eroi, eroi veri, non è necessario cercarli in Tv o nelle favole o ancora nei mondi artificiali che ci stanno costruendo intorno. Ecco tu, la tua super mamma e il tuo mitico papà siete veri eroi che amano e sfidano la vita fino a consumarsi ma resistendole anche quando lacera con strappi terribili e dolorosissimi. Caro Luca la strada fin qui è stata durissima e faticosa ma tu e tutti coloro che ti sono stati accanto avete reso tutto questo la premessa di un viaggio meraviglioso che ti auguro di intraprendere da oggi in poi. Buon sentiero”. Luca sapeva che non avrebbe vissuto a lungo e ha dimostrato fin da piccolo un coraggio e una determinazione che saranno d’esempio per quanti soffrono di patologie gravemente invalidanti.