E’ stata assolta perché il fatto non sussiste. Una badante di origini peruviane era finita a processo per aver tentato di uccidere l’anziano che accudiva. Secondo l’accusa avrebbe tentato di avvelenarlo facendogli bere paraflu. La procura aveva chiesto dieci anni per la donna. Ma a rappresentare la svolta nel processo è stata la sparizione della bottiglia che conteneva il liquido antigelo e che doveva essere esaminata dai periti nominati dal giudice.

Il reperto, fondamentale per le indagini, è infatti sparito prima della perizia chimica sul contenuto e le impronte digitali. Forse la bottiglia è stata gettata dal consulente che l’aveva in esaminato per conto della procura.

I fatti iniziano dieci anni fa: la donna  aveva trovato lavoro come badante di un pensionato valsusino 90enne. A distanza di alcuni anni dall’inizio del lavoro era riuscita a farsi intestare la nuda proprietà della casa.

Ma l’anziano era poi tornato sulla sua decisione e si era rivolto  ad un notaio e ai carabinieri. Nel giugno del 2019 la badante avrebbe tentato di ucciderlo facendogli bere il liquido antigelo.

L’uomo era stato ricoverato in rianimazione e si era salvato.