
Battaglia (vinta) dalla Lega sulla pesca. Sarà possibile immettere pesci non autoctoni nei corsi d’acqua

Dovrebbe essere questione di giorni affinché nelle zone di pesca della Provincia di Torino sia nuovamente autorizzata l’immissione in natura di specie non autoctone ma già presenti in Piemonte.
“E’ una battaglia della Lega – commenta il presidente della Terza commissione di Palazzo Lascaris Claudio Leone – che a livello nazionale si è concretizzata con la modifica del 25 febbraio 2022 introdotta con la legge ‘Proroga Termini’ e che in Regione Piemonte ha visto approvare un provvedimento analogo ma non ancora adottato dalla Città metropolitana di Torino, benché recepito dalle altre Provincie. Pescatori ed operatori del settore attendono questo ultimo step per autorizzare l’immissione in natura di specie non autoctone la cui introduzione era già stata autorizzata fino al decreto del ministero dell’Ambiente del 2 aprile 2020 che l’ha sospesa”.
“La mancata immissione – conclude Leone, presidente leghista della commissione che tra gli altri temi si occupa anche di pesca – nelle acque regionali di diverse specie da sempre fulcro del sistema della pesca come il coregone, il lavarello o la trota fario stava imprimendo, insieme alla siccità, una grave battuta d’arresto alla filiera della pesca piemontese. Noi delle Lega avevamo lavorato alacremente per la Legge di Bilancio e il nostro assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa aveva deliberato la nuova disposizione, ancora inapplicata dalla Città metropolitana e di conseguenza in tutta la provincia di Torino. Oggi ho verificato personalmente, essendo da sempre la pesca una delle mie passioni e come interlocutore di molti tra sportivi e associazioni, e gli uffici provinciali competenti mi hanno assicurato che anche Torino si allineerà a breve. Sarà quindi possibile immettere presto trota fario mediterranea, trota fario atlantica, trota iridea e salmerino nelle nostre acque”.