
Ascensore guasto al poliambulatorio di Caluso: anziani bloccati, monta la protesta degli utenti

Tre guasti in meno di un mese. È un bilancio preoccupante quello che riguarda l’unico ascensore del poliambulatorio comunale di Caluso, in provincia di Torino. L’ultimo episodio, avvenuto nella mattinata di venerdì 31 maggio, ha visto quattro persone – tra cui una pensionata – rimanere intrappolate nella cabina per circa due ore. Solo l’intervento dei Vigili del Fuoco ha permesso l’evacuazione in sicurezza.
I disagi si ripetono ormai con una frequenza allarmante. In uno degli episodi precedenti, era coinvolto anche un anziano affetto da una patologia respiratoria cronica: in quel caso fu necessario l’intervento del 118. Nell’ultimo episodio, fortunatamente, non si sono registrati malori, ma il personale sanitario ha dovuto affrontare l’emergenza in parallelo con l’attività ordinaria, già intensa.
A preoccupare maggiormente i familiari degli utenti è la mancanza di tempestività degli interventi di manutenzione e l’apparente incapacità di risolvere un guasto che si ripete. “Non è possibile che ogni volta si debba chiamare i Vigili del Fuoco”, lamentano.
Il poliambulatorio ospita ambulatori di medicina generale e specialistica, oltre al centro prelievi, e la temporanea indisponibilità dell’ascensore rende l’accesso ai piani superiori impossibile per le persone con difficoltà motorie. L’impianto, ormai datato e di dimensioni ridotte, è stato definitivamente messo fuori servizio in attesa di sostituzione.
Il disservizio si inserisce nel contesto dei lavori di riqualificazione dell’edificio, destinato a diventare una Casa della Comunità finanziata con fondi del PNRR per un totale di circa 1,7 milioni di euro. I lavori, che comprendono anche il rifacimento del tetto – con aggiornamenti progettuali richiesti dalla Soprintendenza – hanno una durata stimata di 18 mesi. Per permettere l’apertura del cantiere, i mezzi di soccorso sono stati temporaneamente spostati nel parcheggio di via Roma, occupando anche gli spazi destinati all’utenza.
Nel frattempo, la comunità chiede chiarezza e soluzioni rapide. La sicurezza degli utenti, molti dei quali anziani e con fragilità, non può essere subordinata a ritardi burocratici o inefficienze tecniche.