Asa, doccia gelata dalla Regione: niente deroga al patto di stabilità per pagare i debiti. Sindaci “traditi”

19/01/2017

Lodo Asa, arriva la “batosta” della regione Piemonte e i comuni dell’ex società consortile per la raccolta dei rifiuti dovranno, con ogni probabilità, giocare, volenti o nolenti, la carta del ricorso sui debiti pregressi che gli enti locali hanno contratto nei confronti della società in liquidazione. Il “pacco” natalizio è arrivato: un po’ in ritardo ma l’effetto è stato devastante.

E pensare che nel pomeriggio di giovedì 19 gennaio, il sindaco di Rivarolo Alberto Rostagno, in compagnia di altri colleghi si era recato negli uffici del vicepresidente della Regione Piemonte e assessore al Bilancio Aldo Reschigna, con la speranza di portare a casa la possibilità di poter sforare il patto di stabilità e utilizzare i fondi accantonate per poter chiudere la partita con il pagamento, concordato con il commissario straordinario Stefano Ambrosini, di 9 milioni di euro anziché 67. E invece, Reschigna ha gelato il sangue dei convenuti comunicando la notizia che non si può derogare al patto di stabilità. In realtà la Regione si era impegnata ad intervenire affinchè venisse autorizzato da parte del governo, la possibilità di poter disporre di quei soldi messi da parte per definire, una volta per tutte, una vicenda estenuante.

I sindaci si sentono “traditi”. E la promessa non mantenuta riapre scenari quasi apocalittici. Nella serata di venerdì 20 gennaio, nella sala consigliare del Comune di Rivarolo, i 46 sindaci dei comuni soci dell’ex società consortile, dovranno decidere sul da farsi e formare un fronte unico. Tutto dipenderà dal prossimo incontro con il commissario Ambrosini, ma il disimpegno della Regione costringerà i comuni a imboccare la strada dell’impugnazione del Lodo Asa prima che i termini scadano (il prossimo mese di marzo, ndr). “E’ indubbio che, sulla scorta delle promesse che ci erano state fatte negli scorsi mesi, la notizia che ci è stata comunicata dal vicepresidente Reschigna, ha creato un forte disorientamento – dichiara Alberto Rostagno -. Adesso urge che abbia luogo un franco confronto che, sulla base di quanto ci  stato detto, ci consenta di assumere un fronte univoco”.

Questo è quanto. Che si siano sentiti in qualche modo presi in giro non viene detto, ma viene facile intuirlo. La batosta per amministratori e cittadino sta arrivando e la scoppola” non sarà di poco conto. Il 2017 inizia, almeno dal punto di vista finanziario, all’insegna dei peggiori auspici.

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