
Asa: ancora niente di fatto tra sindaci e Ambrosini. A luglio le Comunità Montane saranno sciolte

Ancora nessuna novità sulla risoluzione del “lodo Asa” che ha condannato i 51 comuni che facevano parte dell’ex consorzio che gestiva il servizio di raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a pagare 37 milioni di euro più le spese accessorie per ripianare il “buco” finanziario dell’ente dichiarato fallito. Dopo il primo incontro avvenuto oltre un mese fa tra la delegazione dei sindaci, guidata da Alberto Rostagno, primo cittadino di Rivarolo con il commissario liquidatore Stefano Ambrosini, sul fronte delle trattative non si registra nessuna significativa novità.
Il prossimo incontro, assicura Alberto Rostagno, dovrebbe avere luogo dopo le elezioni amministrative che interessano 15 comuni del Canavese. La vera novità, in questo conteso, è costituita dal fatto che il vicepresidente e assessore al Bilancio della Regione Piemonte, ha annunciato il definitivo scioglimento, entro il prossimo mese di luglio, delle tre Comunità Montane che facevano parte dell’ex Consorzio Asa. Il che sta a significare che competenze e passività passeranno in carico alle Unioni dei Comuni laddove sono state costituite o ai singoli comuni che non ne fanno parte.
Una bella tegola che cadrà sulla testa dei piccoli centri urbani che dovranno fare i conti con il versamento della quota spettante che sarà decisa al termine della trattativa. L’importo, ovviamente, sarà determinato soltanto sulla base dell’esito più o meno positivo della trattativa tra le parti interessate. Ma questo è capitolo ancora tutto da scrivere.