30/11/2020
Appalti truccati nelle Asl piemontesi. Coinvolta anche l’Asl T04. 15 gli arresti effettuati
La Guardia di Finanza di Torino, a seguito dell’analisi dei materiali sequestrati lo scorso mese di maggio, ha eseguito quindici ordinanze di custodia cautelare, disposte dal Gip di Torino, nei confronti di pubblici dipendenti, commissari di gara, agenti e rappresentanti di alcune imprese accusati, a vario titolo, di corruzione, turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture. Le indagini condotte nell’ambito dell’operazione “Molosso” durate quasi un anno, hanno preso il via a seguito dell’accertamento di un ammanco, presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Città della Salute e della Scienza di Torino”, per un valore di circa trecento mila euro, di un costoso prodotto farmaceutico, denominato “Bon Alive” (sostituto osseo) causato dalla condotta truffaldina di un’incaricata di un’impresa torinese che si avvaleva della “collaborazione” di un pubblico dipendente infedele che falsificava documentazione amministrativa in cambio di generose tangenti.
In particolare, il collaboratore amministrativo modificava le “richieste d’ordine” al Provveditorato/Economato del Centro Traumatologico Ortopedico (Articolazione deputata ai pagamenti), apponendo firme false di altri infermieri, per il reintegro delle giacenze del prodotto medicale che, pur risultando essere stato pagato dal C.T.O., non veniva utilizzato nelle sale operatorie né, tantomeno, risultava stoccato nel relativo magazzino. L’analisi dei documenti acquisiti e le evidenze emerse a seguito di indagini tecniche hanno consentito di acclarare che il pubblico dipendente, dopo aver ricevuto il prodotto ordinato, successivamente provvedeva a riconsegnarlo alla rappresentante dell’azienda che lo aveva fornito.
Nel prosieguo dell’inchiesta, le investigazioni hanno consentito di disvelare numerose condotte illecite, nell’ambito di alcune gare d’appalto, da agenti e rappresentanti d’impresa e da componenti delle commissioni nominati da alcune Asl. In questo contesto, è emerso un collaudato ed articolato sistema di interazioni fra soggetti privati e commissari di gara, ricostruito anche grazie alle attività di intercettazione telefonica e di pedinamento, finalizzato a truccare le gare d’appalto attraverso la modifica dei relativi capitolati, l’attribuzione di punteggi di favore e la rivelazione di informazioni riservate.
Nel mirino della Procura della Repubblica e dei militari della Guardia di Finanza sono finite, in particolare, tre gare bandite. E tra queste quella bandita dall’Asl Città di Torino e dall’Asl To4 per la fornitura di camici chirurgici sterili monouso, in cui è stato accertato che alcuni membri della commissione della gara d’appalto hanno favorito un’impresa modificando il capitolato di gara ed attribuendole punteggi elevati, in cambio di oggetti preziosi.
Nel mirino degli inquirenti sono finite, in particolare, tre gare bandite: quella della “Città di Torino” – Asl T04 , per la fornitura di camici chirurgici sterili monouso, in cui è stato accertato che alcuni membri della commissione della gara d’appalto hanno favorito un’impresa modificando il capitolato di gara ed attribuendole punteggi elevati, in cambio di oggetti preziosi; della A.O.U. Maggiore della Carità di Novara, per la fornitura di distributori di “divise e giacche in Tnt”, per la quale è stato acclarato che alcuni incaricati ed agenti di un’impresa veneta hanno sistematicamente fornito puntuali istruzioni ad un dipendente pubblico della predetta struttura, al fine di sospendere la gara d’appalto e di redigere un nuovo capitolato conformemente alle “richieste” ricevute; la gara bandita dalle Asl di Asti e di Alessandria, nonché dall’Azienda Ospedaliera SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria, per la fornitura di prodotti ed apparecchiature chemioterapiche, per la quale è emerso che diversi agenti ed incaricati di un’impresa hanno consegnato, ad un membro della commissione della gara d’appalto, a seguito dell’aggiudicazione di un lotto per la fornitura di beni del valore di quasi un milione di euro, orecchini in oro rosa e topazi azzurri.
Il valore complessivo delle gare d’appalto oggetto di turbativa ammonta a circa 3.5 milioni di euro. Nel corso dell’operazione i Finanzieri hanno sequestrato disponibilità finanziarie e beni per quasi 300.000 euro, riconducibili al profitto degli illeciti commessi.
23/11/2024
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