
Agliè, acquistato lo stabilimento ex Olivetti chiuso dal 2008. Qui era nata la mitica “lettera 32”

Agliè, acquistato lo stabilimento ex Olivetti chiuso dal 2008. Qui era nata la mitica “lettera 32”
L’ex stabilimento Olivetti di Agliè, dopo anni di abbandono, ha trovato un nuovo acquirente che ha intenzione di riqualificare l’area e creare nuove opportunità di lavoro.
Si tratta di un evento storico, che segna la fine di una lunga fase di decadenza e il possibile inizio di una rinascita per un comprensorio industriale che ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo economico e sociale della zona. Lo stabilimento, nato come tessitura nel XIX secolo, fu poi acquisito da Adriano Olivetti nel 1955 e trasformato in una fabbrica di macchine da scrivere, tra cui la celebre “lettera 22”, simbolo di innovazione e design.
Dal 2008, però, lo stabilimento è rimasto inutilizzato e in stato di degrado, con gravi conseguenze anche per l’ambiente. Solo grazie all’intervento del Consorzio Insediamenti Produttivi, un’associazione pubblico-privata che si occupa di favorire lo sviluppo del territorio, si è riusciti a sbloccare la situazione e a trovare un investitore interessato a rilevare l’area.
Il 31 gennaio 2023, infatti, il Consorzio e l’imprenditore Massimo Truffa hanno acquistato l’intero comprensorio industriale da Prelios, la società che ne deteneva la proprietà. Il passo successivo è stato quello di definire i tempi e i costi della bonifica del sottosuolo, che sarà effettuata da Telecom Italia entro due anni.
Questa certezza ha permesso al Consorzio di trovare un altro acquirente per la parte di comprensorio che gli apparteneva: si tratta della società Immobiliare Besa Srl, proprietaria della cartiera di Parella, che ha intenzione di recuperare il sito e di ospitare nuove attività produttive.
“Accolgo con grande piacere la notizia dell’avvenuta acquisizione e l’inizio di una procedura che porterà ad un recupero del complesso industriale dell’area ex Olivetti – dice il sindaco di Agliè, Marco Succio – un’area che è stata il perno dello sviluppo economico della comunità alladiese, prima con la De Angeli e Frua e poi con Olivetti e che dopo circa 15 anni di totale abbandono auspichiamo possa tornare ad essere un luogo vivo ed un polo produttivo degno del suo glorioso passato”.