
Aggressioni al personale sanitario, i sindacati all’Asl T04: “Basta attese, servono misure strutturali e fondi”

Aggressioni al personale sanitario, i sindacati all’Asl T04: “Basta attese, servono misure strutturali e fondi”
A oltre un anno dalla sua istituzione, si è svolto ieri un nuovo incontro del tavolo tecnico sulle aggressioni contro il personale dell’Asl T04. Il confronto ha visto la partecipazione congiunta delle organizzazioni sindacali del comparto pubblico – Nursind, UIL FPL, FP CGIL e CISL FP – insieme alla Direzione Generale dell’Azienda Sanitaria e ai rappresentanti dei principali servizi coinvolti, tra cui Ser.D., Salute Mentale, Servizi Sociali, Direzioni Mediche, Distretti e Prevenzione. L’iniziativa, nata nel 2023 a Ivrea con un focus iniziale sul Pronto Soccorso, ha l’obiettivo di contrastare il preoccupante fenomeno delle aggressioni fisiche e verbali che colpiscono il personale sanitario e socio-sanitario, e che i sindacati denunciano come in aumento costante e quotidiano.
Durante l’incontro, i rappresentanti sindacali hanno ribadito l’urgenza di estendere l’analisi e le contromisure a tutte le strutture del territorio aziendale, comprese cure domiciliari, ambulatori, distretti e quei servizi definiti “a rischio elevato” per l’assenza di presidi di sicurezza, come i luoghi dove operano lavoratori isolati. Le sigle sindacali hanno ricordato le richieste già avanzate a marzo 2024, molte delle quali ancora in attesa di piena attuazione: guardie giurate armate (oggi in fase avanzata), incremento delle videocamere di sorveglianza, adozione di protocolli condivisi con le forze dell’ordine, controllo accessi e la rimozione dei nomi dalle divise degli operatori, in linea con le Raccomandazioni Ministeriali.
Ma l’appello lanciato è stato soprattutto in favore di una strategia preventiva strutturata, che superi la logica emergenziale e consenta di agire prima che si verifichino gli episodi violenti. In tal senso, è stata ribadita la necessità di predisporre un documento formale di analisi dei rischi, strumento indispensabile per individuare i contesti più vulnerabili e agire con misure mirate. Tale documento, promesso da tempo, non è ancora stato presentato. È stata inoltre ufficializzata l’istituzione di un tavolo permanente con l’Azienda e i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), che avrà il compito di coordinare gli interventi sul territorio.
I sindacati hanno inoltre sottolineato la necessità di rafforzare l’integrazione tra direzioni sanitarie e socio-assistenziali (distretti, Ser.D, dipartimenti di salute mentale), al fine di creare una rete operativa realmente efficace e coordinata. L’obiettivo dichiarato è quello di rendere l’ASL TO4 un modello virtuoso nel panorama regionale piemontese, capace di affrontare in modo sistemico una problematica ormai strutturale, nonostante le difficoltà legate alla cronica carenza di personale.
Forte infine il disappunto espresso dalle sigle sindacali nei confronti della Regione Piemonte e, in particolare, dell’Assessore alla Sanità Luigi Icardi, accusato di non aver ancora stanziato i fondi promessi per la sicurezza del personale. Fondi che sarebbero fondamentali per la realizzazione delle misure previste e per garantire un ambiente di lavoro sicuro. Le organizzazioni sindacali hanno annunciato l’invio di una segnalazione formale alle autorità competenti per sollecitare il rispetto degli impegni assunti.
In conclusione, il messaggio è chiaro: basta promesse e rinvii, servono fatti concreti per tutelare chi ogni giorno è in prima linea nei servizi sanitari e assistenziali, spesso senza alcuna protezione.