Il Canavese perde una delle sue colonne portanti nel mondo della cultura. Con la scomparsa di Cesare Verlucca, avvenuta nelle scorse ore, il territorio saluta un editore lungimirante, un uomo d’altri tempi, capace di lasciare un segno profondo e duraturo non solo nella dimensione editoriale, ma anche nel cuore di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo. La notizia ha generato un’ondata di cordoglio, lasciando un vuoto che, per molti, sarà difficilmente colmabile.
Nato nel 1927, canavesano autentico, Cesare Verlucca ha vissuto e operato a Ivrea, mantenendo sempre uno sguardo ampio sul mondo. Fondatore della casa editrice Priuli & Verlucca, realtà di rilievo nel panorama nazionale e internazionale per la qualità delle sue pubblicazioni, è stato anche direttore editoriale della Hever edizioni, guidata oggi dalla figlia Helena. Entrambe le case editrici si distinguono per l’eleganza grafica e per il forte contenuto visivo, tratti distintivi che riflettono la sensibilità estetica e culturale di Verlucca.
La sua biografia attraversa momenti e luoghi significativi. Dopo una giovinezza trascorsa a Genova, dove grazie al sostegno di uno zio riuscì a completare brillantemente gli studi universitari, entrò nella sede genovese della Rai. Il vero punto di svolta arrivò però con l’ingresso in Olivetti, assunto personalmente da Adriano Olivetti, simbolo dell’epoca d’oro dell’industria eporediese. Per quasi vent’anni Verlucca visse un’intensa stagione professionale tra l’Italia e l’estero: Genova, Sud Italia, Belgio, Grecia, Medio Oriente, Europa dell’Est, fino a Milano e infine il ritorno a Ivrea.
In ognuna di queste tappe ha intrecciato rapporti con personalità di ogni genere: papi, artisti, scrittori, fotografi e intellettuali. A colpire, però, è soprattutto la sua instancabile vitalità sociale: promotore di eventi, creatore di progetti culturali, fondatore di gruppi e associazioni, spesso animati da un puro spirito di condivisione e amore per la cultura.
La comunità si stringe oggi attorno alla figlia Helena e ai familiari, con centinaia di messaggi che inondano i social e testimoniano l’affetto e la gratitudine di tanti. Tra i primi a ricordarlo, Daniele Lucca: «Caro amico Cesare, è stato un privilegio conoscerti e volerti bene. Serbo nel cuore bei momenti condivisi e parole preziose. Hai dato moltissimo e molto hai ricevuto. Un esempio straordinario».
Parole toccanti anche dalla nipote Adriana Quaglia, che lo saluta con un messaggio poetico e profondo: «Hai vissuto come si vive un racconto, stringendo mani, parole e destini… Ora che il tempo si fa silenzioso, e l’ultima pagina si chiude piano, resta la traccia del tuo passo orgoglioso, l’inchiostro gentile del tuo cuore umano».
Cesare Verlucca lascia dietro di sé un patrimonio immenso fatto di libri, idee, visioni e relazioni. La sua figura resterà punto di riferimento per generazioni di lettori, autori e appassionati. Un testimone difficile da raccogliere, ma prezioso da custodire.
In alto i calici, come qualcuno ha scritto, per un’anima grande. E un grazie silenzioso, tra le pagine ancora da sfogliare.