
Omicidio Pomatto, un detenuto accusa a sorpresa Mario Perri: “E’ stato lui ad uccidere l’ex panettiere”

Continua a professarsi innocente. Mario Perri, 56 anni, di Rivarolo Canavese, si trova ancora in carcere a Ivrea con la pesante accusa di aver ucciso l’ex panettiere di Feletto Pierpaolo Pomatto, 63 anni, con un colpo di pistola alla nuca. Ma nonostante tutto la sua professione d’innocenza sembra essere smentita da un collaboratore di giustizia, che per un certo tempo è stato suo compagno di cella, che asserisce il contrario. Ovvero: Mario Perri gli avrebbe confidato di avere ucciso lui Pomatto, un uomo con alle spalle un lungo elenco di precedenti penali.
La testimonianza del detenuto va a d aggiungere ad un grave quadro probatorio che poggia le sue basi sul possesso del telefono cellulare della vittima, dalle impronte digitali rinvenute sull’auto di Pierpaolo Pomatto, alle tracce di polvere da sparo sul giubbotto di Mario Perri e al fatto di possedere una buona conoscenza delle armi.
Nella mattinata di mercoledì 28 settembre, alla presenza del Gip del tribunale di Ivrea, Stefania Cugge, si è svolto l’incidente probatorio irripetibile. Il cadavere era stato trovato la mattina del 19 gennaio, riverso su un canale d’irrigazione e con il corpo cosparso di banconote da 50 euro false, in frazione Vesignano di Rivarolo Canavese.
Investigatori e inquirenti pare non abbiano dubbi: Mario Perri avrebbe freddato Pierpaolo Pomatto perché quest’ultimo non aveva restituito del denaro che il presunto assassino gli aveva prestato. A giudizio della procura e dei carabinieri si tratta di prove schiaccianti e che il delitto sarebbe inequivocabilmente legato, come si è supposto fin dall’inizio, strettamente legato a prestiti non onorati dalla vittima.