13/11/2016
Cronaca
Gran Paradiso: grazie alla nuova legge la sede direzionale del Parco sarà trasferita in Canavese
Ceresole Reale
/Riannodare la presenza e la gestione dei parchi naturali al territorio. Con il prossimo varo del nuovo disegno di legge, recentemente approvato dal Senato riguardante il riordino delle aree protette le sedi del Parco Nazionale del Gran Paradiso (Torino e Aosta), saranno trasferite in un comune canavesano e in uno valdostano, nei due versanti sui quali sorge il Parco. Una decisione che elimina il decentramento e che rende più agevole e meno burocratico la “governance” del parco. Affermare che Italo Cerise, presidente del Parco del Gran Paradiso è soddisfatto è riduttivo: la nuova legge, spiega, rende più efficace la gestione dei parchi e delle aree protette, semplifica le procedure di nomina del consiglio di amministrazione, definisce meglio il ruolo e le funzioni del presidente e del direttore.
E ancora: la nuova normativa assegna al Piano del Parco non soltanto funzioni di gestione naturalistica ma anche di viluppo socio-economico e la gestione dei contributi per i servizi eco-sistemici. C’è da dire che per quanto concerne il Gran Paradiso mantiene il corpo di sorveglianza in maniera del tutto autonoma. Non tutto, però, va dato per scontato: il disegno di legge dopo l’approvazione del Senato dovrà passare alla Camera per l’approvazione definitiva. E poi c’è da considerare la non marginale questione della scelta del comune che dovrà ospitare la sede del Parco. Per quanto concerne il versante valdostano pare che la scelta sia caduta sul comune di Aymavilles; diverso invece, il discorso, per il comune canavesano che dovrà ospitare la sede piemontese del Parco: ovviamente prevalgono i campanilismi anche se potrebbe essere probabile che sia Locana ad avere maggiori chances rispetto ad altri centri montani anche se la concorrenza con Ceresole Reale si prospetta agguerrita. Anche perché i dipendenti della sede di Torino non vedono di buon occhio il possibile trasferimento a Ceresole, ossia cento chilometri di distanza dal capoluogo. Mettere d’accordo i rappresentanti della Comunità del Parco non sarà un’impresa facile per il presidente Italo Cerise. Ma la posta in palio val bene ogni sforzo, per impegnativo che sia.
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