
Ceresole: esclusione dagli appalti di un imprenditore. Archiviata la posizione di Uggetti e Battaglia
Cinque anni fa erano finiti sotto inchiesta a causa delle denunce presentate da un imprenditore di Ceresole Reale che sosteneva di essere stato appositamente escluso dagli appalti comunali. Dopo cinque anni l’iter giudiziario si è concluso con l’archiviazione della posizione degli indagati: l’ex sindaco Renzo Bruno Mattiet (oggi consigliere comunale), il vicesindaco Tiziana Uggetti, il vigile urbano Romano Nigretti, l’ex assessore Emiliano Moretti e Antonino Battaglia, ex segretario comunale a scavalco finito nei guai a causa del processo “Minotauro” (con conseguente derubricazione del capo d’imputazione da parte della Cassazione).
Ad assumere la decisione è stato il Gip del tribunale di Ivrea Marianna Tiseo. Una decisione che è stata notificata a tutti gli avvocati difensori delle persone indagate. La vicenda giudiziaria risale al 2011, anno in cui l’imprenditore Roberto Rolando Coendo, aveva presentato in procura alcune denunce sostenendo che l’esclusione e dagli appalti comunali era appositamente voluta dalle persone finite sotto inchiesta. E non basta: l’uomo aveva anche sostenuto di essere stato minacciato dall’allora vicensindaco Uggetti e dall’ex segretario comunale Nino Battaglia con presunti “metodi mafiosi”.
Lo scorso 17 maggio si era svolto il processo a carico dei due imputati che si era concluso con l’assoluzione. Era rimasta in piedi l’accusa di abuso di ufficio (per la quale la procura eporediese aveva già richiesto nel 2014 l’archiviazione) per l’opposizione di Roberto Rolando Coendo per cui le parti erano nuovamente comparsi davanti al Giudice per le Indagini Preliminari che ha deciso di archiviare il procedimento.