16/09/2016

Cronaca

Canavese: i carabinieri arrestano la banda dei “falsi finanzieri”. In manette sei rapinatori

Chivasso

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Erano pronti a colpire a Moncalieri se i carabinieri della Compagnia di Chivasso non li avessero arrestati prima. Il gruppo di rapinatori, che si fingevano finanzieri, senza scrupoli e che non esitavano a usare la violenza per ottenere il loro scopo, è stata individuato e smantellato dagli uomini dell’Arma al comando del capitano Pierluigi Bogliacino. I carabinieri hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, emessa dal Gip del tribunale di Ivrea a sei italiani accusati di rapina aggravata, sequestro di persona, associazione per delinquere, porto di armi comuni da sparo, detenzione di materiale esplodente, lesioni gravi e ricettazione. Nell’ambito di una vasta operazione condotta il tutta la provincia di Torino sono state effettuate numerose perquisizioni domiciliari.

Il gruppo criminale ha messo a segno negli ultimi mesi, diverse rapine: i malviventi si fingevano agenti della Guardia di Finanza incaricati di effettuare controlli fiscali e rapinavano uffici postali, aziende, ristoranti, gioiellerie e ville. Fino al momento dell’arresto il bottino ammontava a circa 200mila euro. L’escamotage era ormai collaudato: dopo aver indossato pettorine in plastica con impressa la scritta Guardia di Finanza, i malviventi penetravano nei locali presi di mira, aggredivano le vittime bloccando loro i polsi con fascette di plastica e le derubavano. Gente determinata e senza remore: in qualche caso le vittime sono state picchiate e in almeno un caso rinchiuse nel bagagliaio dell’auto.

Diverso il discorso per gli uffici postali: i rapinatori con il visto nascosto da un passamontagna, attendevano. pistola alla mano, gl’impiegati prima che entrassero nella filiale e una volta all’interno svuotavano le casse. Nel corso delle perquisizioni domiciliari eseguite nelle case dei sei arrestati, i carabinieri hanno rinvenuto anche 344 grammi di tritolo, diversi metri di micce esplodenti e detonanti, 341 proiettili di vario calibro, caricatori e l’occorrente per confezionare proiettili e ordigni. Le manette sono scattate dopo un anno di approfondite indagini iniziate nell’ottobre del 2015.

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