Si chiama Gaetano Moscato, ha 71 anni e risiede a Chiaverano. Ieri sera si trovava sul lungomare teatro dell’orrendo attentato compiuto da un franco-tunisino di 31 anni, sposato e padre di tre figli, ucciso dopo la strage dalla polizia. Una tragedia assurda e particolarmente violenta. Ieri sera trentamila persone erano assiepate lungo la Promenade des Anglais per assistere allo spettacolo pirotecnico che avrebbe chiuso la festa nazionale francese. Ottantaquattro morti, di cui 54 bambini. Oltre un centinaio di feriti ricoverati per la maggior parte all’ospedale Pasteur. Gaetano Moscato, padre di Nicola, ex consigliere di maggioranza e poi assessore dell’esecutivo nel precedente mandato del sindaco Maurizio Fiorentini, è una delle decine di persone che sono state travolte dal camion impazzito: è salvo ma, i chirurghi dell’ospedale Pasteur hanno dovuto amputargli una gamba a causa delle gravi lesioni riportate.
A dare della notizia, senza fare il nome dell’uomo, è stato il sindaco di Chiaverano, nel sito ufficiale del comune. L’uomo ex dipendente Olivetti, si tovava a Nizza in vacanza insieme alla figlia, agente di polizia nel North Carolina e ai due nipoti di 18 e 13 anni. E’ stato lui a salvare i nipoti con un atto di estremo coraggio. L’arto gli è stato amputato all’altezza del ginocchio. Il figlio Nicola Moscato da ieri sera è costantemente in contatto con la famiglia.
Scrive il sindaco sulla home page del sito web comunale: “Ieri sera c’è stato un ennesimo attentato a Nizza in Francia. Al momento si parla di 84 morti e di oltre 180 feriti tra cui molti gravi. Un attentato frutto di una follia omicida che non può trovare alcun alibi e alcuna giustificazione.
Nell’attentato è stato coinvolto anche un nostro concittadino che è stato ferito gravemente e ha subito l’amputazione di una gamba.
Non divulghiamo il nome in quanto riteniamo che il suo dramma deve avere il massimo rispetto da parte di tutti.
Vorrei però esprimere da parte mia e di tutti i cittadini di Chiaverano che rappresento la più sincera vicinanza alla famiglia e un grandissimo augurio che possa rimettersi presto.
Non ci sono parole che possono esprimere lo sdegno più profondo per chi pensa, organizza ed esegue queste folli azioni. La battaglia contro il terrorismo, la terza guerra mondiale a capitoli come ha detto qualcuno, sarà lunga e sanguinosa ma è necessario che da parte di tutti ci sia il massimo impegno per isolare e contrastare qualsiasi forma di violenza e di integralismo”.
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