
Ceres piange la scomparsa di Giovanni Rodes: una vita dedicata al lavoro, alla montagna e alla sua comunità
Ceres perde una delle sue figure più rappresentative: è scomparso a 87 anni Giovanni Rodes, uomo dal profilo discreto ma profondamente radicato nella vita sociale, culturale e religiosa della vallata. L’intera comunità si stringe attorno alla famiglia, ricordando un cittadino che, con impegno e passione, ha lasciato un’eredità che difficilmente potrà essere dimenticata.
La storia professionale di Rodes iniziò nella “fabrichetta” di Cesale, dove fu assunto come operaio. Da lì intraprese un percorso straordinario, diventando prima responsabile di reparto e poi dirigente. Tra i riconoscimenti più significativi del suo ingegno figura la creazione e il brevetto della “Rodescut”, una punta elicoidale che porta il suo nome e che testimonia una competenza tecnica coltivata con costanza e curiosità.
Accanto al lavoro, Rodes dedicò una parte importante della sua vita al servizio pubblico. Consigliere comunale dal 1978 al 1993, fu anche membro del Consiglio della Comunità Montana, contribuendo alle scelte strategiche per il territorio e dimostrando un solido senso civico.
Tra le passioni che hanno accompagnato la sua vita, la montagna aveva un posto speciale. Ogni estate percorreva sentieri e cime insieme agli amici, mantenendo un legame profondo con luoghi che per lui erano quasi una seconda casa. Non mancavano momenti più semplici e conviviali, come le partite a carte con gli “amici di Procaria”, autentico ritrovo di amicizia e tradizione.
Dotato di mani abili e pazienti, amava costruire sgabelli, ruet e manufatti in legno che spesso donava alle cappelle della valle. Piccoli gesti, nati dal cuore, che diventavano segno tangibile del suo affetto per la comunità.
Rodes era anche un uomo di musica. La sua voce ha animato per anni i cori di montagna e quelli religiosi: dal coro parrocchiale di Ceres al Coro Stellina, fino all’Edelweiss. Per quindici anni fece parte anche del direttivo del Corpo Musicale Alpino, contribuendo ad arricchire la vita culturale del paese.
Profonda e salda era inoltre la sua fede. Rappresentante nel consiglio parrocchiale e per lungo tempo Rettore della cappella di Procaria, si impegnò con dedizione nella salvaguardia delle tradizioni religiose locali. Dopo la pensione intraprese il servizio come barelliere a Lourdes, condividendo con la moglie Anna Maria un percorso di vicinanza ai malati e ai più fragili.
Uomo generoso e attento, dedicò tempo anche alla Casa di Riposo Gagliardi, dove la sua presenza portava conforto e compagnia agli anziani.
A ricordarlo, a nome dell’intera comunità, è il sindaco di Ceres, Davide Eboli: «Giovanni ha dato tantissimo alla nostra comunità. Lo ricorderemo per l’impegno nel sociale e per la sua sensibilità rara. La sua voce nei cori e la sua presenza nelle istituzioni locali hanno contribuito a rendere più viva la nostra realtà. La sua memoria resterà come esempio di dedizione e amore per il paese».
L’ultimo saluto a Giovanni Rodes sarà lunedì 24 novembre alle ore 11 nella Parrocchia di Ceres.
Fra.Ser.