
Burolo: intervento da oltre 1 milione per ampliare la SP 76 e realizzare il percorso ciclopedonale
Un investimento stimato in 1 milione e 77 mila euro per rendere più sicuro e scorrevole il tratto della Strada Provinciale 76 che attraversa Burolo e, allo stesso tempo, creare un percorso protetto per ciclisti e pedoni. È quanto prevede il progetto elaborato dai tecnici della Direzione Azioni Integrate con gli Enti Locali della Città metropolitana di Torino, su richiesta dell’amministrazione comunale, che ora dovrà reperire i fondi necessari per trasformare l’intervento in realtà.
Il tratto interessato, lungo 740 metri – compreso tra la scuola secondaria di primo grado Enrico Fermi e l’incrocio con via Vivier, dal km 1+110 al km 1+850 – rappresenta uno dei principali collegamenti tra il centro abitato di Burolo e la direttrice in uscita verso Ivrea e Cascinette d’Ivrea. Attualmente la carreggiata, larga poco più di quattro metri, non consente un transito agevole, soprattutto in caso di incrocio tra veicoli di medie dimensioni. A ciò si aggiunge la totale assenza di marciapiedi e piste ciclabili, elemento critico soprattutto in prossimità dell’accesso principale della scuola Fermi, molto frequentato da studenti, famiglie e ciclisti.
L’area d’intervento si trova lungo un tratto pianeggiante della via Cascinette, limite urbano tra Burolo e Cascinette d’Ivrea. Il progetto prevede la realizzazione di una pista ciclopedonale protetta a lato della SP 76, con pavimentazione drenante ed ecocompatibile nelle porzioni extraurbane. Tra la nuova pista e la sede stradale verrà costruito un terrapieno artificiale, ricavato dai materiali di scavo dell’allargamento: una fascia vegetata con specie autoctone pensata per ridurre l’impatto acustico e l’inquinamento atmosferico generato dal traffico.
Per migliorare la sicurezza, la Provinciale 76 verrà adeguata agli standard richiesti per le strade extraurbane di classe F2: carreggiata complessiva di 8,5 metri, con due corsie da 3,25 metri ciascuna e banchine asfaltate da 1 metro per lato. La ciclopista sarà opportunamente distanziata dalla carreggiata oppure protetta tramite barriere, in particolare nel tratto urbanizzato compreso tra il km 1+100 e il km 1+300, dove è prevista una pavimentazione in conglomerato bituminoso e l’installazione di un “sicurvia”. Nel tratto non antropizzato, tra il km 1+300 e 1+850, verrà invece utilizzata una soluzione più naturale e permeabile.
L’unico punto di contatto ravvicinato tra pista e sede stradale sarà in corrispondenza del tombino di attraversamento su un canale comunale, dove verrà sfruttato l’allargamento già realizzato dalla Direzione Viabilità 1 della Città metropolitana.
Essendo la SP 76 di proprietà e competenza dell’ente metropolitano, l’intervento dovrà ottenere il via libera della Direzione Viabilità 1 prima di poter essere inserito in un eventuale piano di finanziamento. L’obiettivo, condiviso nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), è chiaro: rendere più sicuri gli spostamenti quotidiani e favorire la mobilità dolce in un tratto oggi critico per residenti, studenti e ciclisti.
f.s.