
Rissa a colpi di lametta nel carcere di Ivrea: ferito un agente, l’Osapp denuncia: “Situazione fuori controllo”
Ancora una giornata di violenza e paura all’interno del carcere di Ivrea, dove nella giornata di venerdì 7 novembre 2025 si sono verificati due gravi episodi che hanno messo a dura prova il personale di polizia penitenziaria. A denunciarlo è l’Osapp, l’Organizzazione Sindacale Autonoma della Polizia Penitenziaria, che parla di una situazione ormai fuori controllo, in particolare nel reparto del primo piano, già teatro di aggressioni e disordini.
Nella mattinata, un detenuto di origini straniere ha aggredito un altro recluso, italiano, colpendolo al volto con una lametta per motivi ritenuti futili. Nel tentativo di fermare la colluttazione, un agente è rimasto ferito ed è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Ivrea, dove i medici gli hanno diagnosticato 15 giorni di prognosi.
Nel pomeriggio, la tensione è tornata a esplodere: un altro detenuto straniero, dopo un colloquio con lo psichiatra durante il quale gli era stata negata una terapia aggiuntiva, ha ingerito detersivo, una batteria e una lametta. Trasferito al pronto soccorso, ha dato in escandescenza, tentando di aggredire i sanitari e gli agenti. Riportato in cella, ha poi continuato a minacciare il personale, annunciando di voler “scaldare dell’olio e lanciarlo contro gli agenti”.
Durissimo il commento del segretario generale dell’Osapp, Leo Beneduci: «È inaccettabile che il personale venga lasciato solo ad affrontare situazioni di tale pericolosità e degrado. Da tempo denunciamo la mancanza di sicurezza, di personale e di strutture idonee, ma le nostre segnalazioni cadono nel vuoto. Chiediamo un immediato intervento del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e del Ministero della Giustizia per ristabilire condizioni minime di legalità, sicurezza e dignità lavorativa».
L’Osapp ha espresso la propria solidarietà agli agenti di Ivrea, sottolineando «il senso del dovere, il sacrificio e il coraggio» con cui continuano a garantire la sicurezza dell’istituto e dei cittadini, nonostante la cronica carenza di mezzi e personale.
Fr.Se.