
Ivrea, Confindustria Canavese festeggia 80 anni nel segno dell’”Umanesimo Tecnologico”. La lettera della Meloni
Lunedì 27 ottobre, l’Officina H di Ivrea ha fatto da cornice a un appuntamento di grande rilievo per il mondo industriale canavesano: l’Assemblea Generale di Confindustria Canavese, evento conclusivo di un anno di celebrazioni per gli 80 anni dalla nascita dell’“Unione Industriale Ivrea e Canavese”. Un anniversario che affonda le sue radici nel 1944, quando Adriano Olivetti, insieme a una quarantina di imprenditori, decise di costruire un futuro in cui sviluppo economico e progresso sociale potessero convivere armonicamente.
Ed è proprio nel segno di quel pensiero olivettiano – attualizzato in chiave contemporanea – che l’incontro ha scelto il tema “Umanesimo Tecnologico”, una riflessione sul rapporto sempre più stretto tra uomo e tecnologia. Dall’intelligenza artificiale alla robotica, dai dispositivi digitali all’etica dell’innovazione, la sfida – come è emerso nel corso della giornata – è mantenere al centro la persona in un mondo sempre più automatizzato.
Ad aprire simbolicamente i lavori è stata una lettera inviata dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha rivolto i propri auguri all’associazione sottolineando l’attualità dell’eredità olivettiana: «Le idee di Adriano Olivetti – ha scritto – hanno plasmato il nostro tessuto industriale, fondato su due pilastri: il profitto e il valore sociale».
Dopo i saluti istituzionali di Alberto Cirio (Presidente della Regione Piemonte), Sonia Cambursano (Consigliera della Città Metropolitana di Torino) e Matteo Chiantore (Sindaco di Ivrea), il presidente di Confindustria Canavese Paolo Conta ha aperto i lavori lanciando una proposta concreta: «Ivrea e il Canavese possono diventare un laboratorio di innovazione e responsabilità sociale, un modello capace di reinterpretare in chiave moderna il pensiero olivettiano».
Conta ha annunciato un percorso condiviso con la LUISS, sintetizzato nel volume “Dai territori al valore globale”, che punta a creare nuove sinergie tra impresa, ricerca e formazione. Tre gli ambiti di sviluppo individuati: sicurezza sul lavoro, silver economy e sport e benessere, ritenuti espressione autentica di quell’“umanesimo tecnologico” che lega etica e produttività.
A testimoniare il valore dell’evento, la presenza del presidente nazionale di Confindustria Emanuele Orsini, che ha voluto celebrare di persona l’importante traguardo, rimarcando il forte legame tra la realtà canavesana e la rappresentanza nazionale.
L’assemblea è poi entrata nel vivo con due tavole rotonde di alto livello. La prima, “Innovare rende competitivi”, moderata dalla giornalista del Sole 24 Ore Filomena Greco, ha visto protagonisti Lucia Aleotti (vicepresidente Confindustria e membro del Consiglio di Presidenza di Farmindustria), Elena Maria Baralis (prorettrice del Politecnico di Torino) e Francesco Caio (chairman Caio Digital Partners). Il confronto ha evidenziato come la capacità di innovare resti la chiave per la competitività delle imprese italiane.
Molto apprezzato l’intervento di Guido Saracco, curatore della Biennale della Tecnologia, con la relazione “Rimanere umani insieme agli algoritmi”, una riflessione sull’impatto dell’intelligenza artificiale e sulla necessità di mantenere equilibrio tra progresso e umanità.
A seguire, il secondo panel “Parlare con l’Intelligenza Artificiale”, con Paolo Boccardelli (rettore LUISS), Antonio Calegari (direttore dell’Istituto Italiano di Intelligenza Artificiale per l’Industria – AI4I) e Paola Rusconi (Intesa Sanpaolo), ha approfondito il rapporto tra uomo e tecnologia nell’era digitale.
In chiusura, Paolo Conta ha sintetizzato i contenuti emersi nel corso della giornata, definendo l’assemblea «non solo un momento celebrativo, ma l’avvio di un nuovo percorso per rendere il Canavese un modello di sviluppo etico, sostenibile e innovativo».