La Regione Piemonte ha definito l’assegnazione dei 35,5 milioni di euro stanziati dal Governo per gli interventi di somma urgenza dopo l’alluvione dell’aprile 2025 nella Città metropolitana di Torino. I fondi serviranno a finanziare oltre 350 lavori di messa in sicurezza e ripristino.
«Si tratta di opere indispensabili per garantire la sicurezza della popolazione e il ritorno alla normalità – spiega l’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi –. È già in preparazione una seconda fase con interventi strutturali e di mitigazione del rischio. Inoltre, abbiamo individuato 5 milioni aggiuntivi nel bilancio regionale per sostenere gli enti locali».
Il consigliere regionale Sergio Bartoli (Lista Civica Cirio Presidente PML), presidente della Commissione Ambiente, ha definito il provvedimento «un segnale importante di attenzione», ricordando però la necessità di «investire nella prevenzione: il 9% del Piemonte è a rischio alluvione e il 7% a rischio frana». Bartoli ha ringraziato la Direzione Difesa del Suolo e Opere Pubbliche, guidata da Bruno Ifrigerio, per l’impegno nella gestione dell’emergenza.
Oltre 5 milioni per il Canavese
Al Canavese sono destinati più di 5 milioni di euro per la messa in sicurezza di strade, versanti e corsi d’acqua.
Tra i principali interventi:
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Castellamonte: oltre 1,9 milioni per la ricostruzione della viabilità e opere di sostegno.
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Chiaverano: 493 mila euro per la frana sulla strada verso Andrate.
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Borgofranco d’Ivrea: circa 300 mila euro per la S.P. 73 e la pulizia di alvei.
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Traversella: 800 mila euro per la viabilità nelle località Palit e Fondo.
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Carema: 224 mila euro per la messa in sicurezza del versante del Ballon.
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Valprato Soana: 115 mila euro per la regimazione dei corsi d’acqua Arlens e Soana.
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Chivasso: 280 mila euro per il ripristino dell’argine maestro del Po.
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Volpiano: 250 mila euro per la riparazione del ponticello sulla S.P. 39.
Altri contributi, tra i 20 e i 200 mila euro, andranno ai Comuni di Loranzè, Pont Canavese, Quincinetto, San Giorgio, Settimo Vittone, Borgiallo, Cintano, Corio, Forno Canavese e Vistrorio.
Un segnale concreto per i territori colpiti, ma anche un richiamo alla prevenzione. Come sottolinea Gabusi, «l’obiettivo è trasformare l’emergenza in opportunità, rendendo il Piemonte più sicuro e resiliente di fronte ai cambiamenti climatici».
