
Caselle, favorivano l’immigrazione clandestina: nove misure cautelari per altrettanti peruviani
La Guardia di Finanza di Torino ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali, emessa dal Gip del Tribunale del capoluogo piemontese, nei confronti di nove cittadini peruviani indiziati di aver favorito l’ingresso clandestino in Italia di oltre 150 connazionali. L’operazione, condotta dalla compagnia delle Fiamme Gialle di Caselle Torinese, ha avuto come fulcro l’aeroporto internazionale Sandro Pertini, dove è stato ricostruito il funzionamento di un vero e proprio sistema organizzato.
Secondo quanto emerso dalle indagini, i soggetti indagati – titolari di agenzie di viaggio operanti a Torino – avrebbero messo a punto un vero e proprio “business dell’immigrazione” basato sulla predisposizione di cosiddetti «kit migratori». Questi comprendevano biglietti aerei a tariffe agevolate, false dichiarazioni di garanzia e alloggio, polizze sanitarie contraffatte, prenotazioni fittizie di voli di ritorno (successivamente annullate) e documentazione utile a sostenere un ingresso per finalità turistiche. In realtà, i cittadini peruviani introdotti in Italia attraverso questo meccanismo restavano stabilmente sul territorio nazionale, eludendo i controlli di frontiera.
L’organizzazione sfruttava le agevolazioni derivanti dagli accordi internazionali tra l’Unione Europea e la Repubblica del Perù, che consentono l’ingresso senza visto per soggiorni inferiori a 90 giorni. Gli indagati avrebbero inoltre fornito ai migranti un vero e proprio vademecum di istruzioni su come comportarsi in caso di verifiche da parte delle autorità, oltre a itinerari di viaggio e prenotazioni artefatte per giustificare la natura turistica della permanenza.
Il quadro ricostruito dagli inquirenti ha portato alla contestazione, per i nove soggetti coinvolti, del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’attività investigativa conferma la presenza di strutture organizzate che, approfittando delle maglie normative e delle fragilità dei controlli, trasformano le esigenze di cittadini stranieri in occasione di lucro, compromettendo la sicurezza e il rispetto delle regole.