
Torino, scontri tra manifestanti Pro Palestina e polizia: tensione sulla strada per l’aeroporto di Caselle
Nuova giornata di tensione a Torino. Dopo i blocchi ferroviari dei giorni scorsi, nel pomeriggio di domenica 27 settembre, i gruppi pro Palestina sono scesi nuovamente in piazza con l’obiettivo di raggiungere l’aeroporto di Caselle e lo stabilimento Leonardo di San Maurizio Canavese. Ma il corteo si è trovato la strada sbarrata dalle forze dell’ordine appena fuori città, e la protesta si è trasformata in scontro.
I manifestanti hanno chiesto di poter proseguire: «Siete pregati di farci passare, lo chiediamo alla vostra umanità», hanno gridato dal corteo. Dopo una lunga trattativa, la tensione è esplosa con il lancio di bottiglie, pietre, torce e petardi contro il cordone della polizia, che ha risposto con idranti e lacrimogeni. Secondo il bilancio provvisorio, tra i manifestanti si conterebbero una decina di feriti, curati in un presidio sanitario autorganizzato, mentre tra le forze dell’ordine risultano al momento due agenti contusi.
Il corteo, partito nel primo pomeriggio da piazza Crispi sotto la sigla “Torino per Gaza”, ha sfilato dietro una grande bandiera palestinese e striscioni dai toni duri contro Israele. In testa, alcune centinaia di manifestanti in bicicletta, seguiti dal grosso della folla. A metà pomeriggio un gruppo è riuscito ad avvicinarsi all’area a ridosso delle recinzioni dell’aeroporto, nei pressi del cimitero di Caselle, poco distante dall’ingresso dello stabilimento Leonardo, presidiato anch’esso dalle forze dell’ordine.
Un altro gruppo ha tentato di raggiungere lo scalo percorrendo la superstrada in bicicletta. La viabilità è stata modificata: la carreggiata in direzione dell’aeroporto è stata chiusa, mentre resta aperta quella in direzione Torino, con obbligo di uscita anticipata.
Il coordinamento promotore della manifestazione ha ribadito le ragioni della protesta: «Non ci basta che arrivino gli aiuti, chiediamo la fine del genocidio e lo stop all’entità sionista di Israele». Nei giorni precedenti i cortei avevano già paralizzato Porta Nuova e lasciato segni di protesta sui muri della stazione di Porta Susa.
La giornata di oggi segna dunque un nuovo capitolo di forte contrapposizione tra manifestanti e forze dell’ordine, con l’aeroporto di Torino trasformato in epicentro di tensione.