
Cuorgnè, via ai lavori nella villa Iaria confiscata alla ’ndrangheta: diventerà una struttura per il “Dopo di noi”
A Cuorgnè prende avvio il percorso di rinascita per la villa Iaria di via Salgari, bene confiscato alla ’ndrangheta e destinato a diventare una struttura inclusiva dedicata al “dopo di noi”. L’immobile, un tempo simbolo di illegalità, sarà riconvertito in un luogo di accoglienza per persone con disabilità, con spazi accessibili e servizi mirati all’autonomia. La scorsa settimana l’amministrazione comunale ha ufficializzato lo stato di fatto dell’immobile, risolvendo alcune discrepanze emerse tra i permessi edilizi originari e la reale conformazione dei fabbricati. Questo passaggio ha consentito all’associazione Mastropietro, ente affidatario della villa, di poter procedere con la presentazione della Scia e dare così avvio ai lavori di ristrutturazione.
Il progetto
L’intervento, che dovrebbe partire già nel mese di ottobre, prevede il consolidamento strutturale dell’edificio, opere di manutenzione sul tetto e una profonda riorganizzazione degli spazi interni.
Al piano terra saranno realizzati ambienti accessibili tramite rampe, con un bagno a norma per persone con disabilità e la possibilità di ospitare fino a tre utenti. Il primo piano sarà invece destinato a tre stanze e a un mini appartamento per gli ospiti più autonomi. A completare il progetto, un ufficio e una stanza per gli operatori, con presenza di personale qualificato durante il giorno e sorveglianza notturna.
Un piccolo capanno abusivo presente nell’area sarà demolito, previa verifica dell’assenza di materiali contenenti amianto.
Costi e finanziamenti
Il costo complessivo dell’intervento è stimato in circa 100 mila euro, coperti per metà da fondi comunali e per metà da un finanziamento regionale. L’associazione Mastropietro ha già annunciato l’intenzione di partecipare a un nuovo bando dedicato all’efficientamento energetico e di avviare una raccolta fondi per garantire ulteriori risorse.
Nel frattempo, durante il primo anno di affidamento, sono stati eseguiti lavori preliminari per rendere gli spazi più accoglienti, dalla cura del giardino alla sistemazione degli ambienti interni, così da poter ospitare studenti e visitatori, come avvenuto lo scorso marzo in occasione della Giornata della memoria delle vittime di mafia.
Obiettivo 2026
L’obiettivo dichiarato è di completare l’intervento entro il 2026, restituendo così al territorio un bene confiscato alle mafie, trasformandolo in un presidio di legalità, solidarietà e inclusione.