
Lo scrittore canavesano Lorenzo Pesce presenta al Centro Pannunzio “Un lungo addio”: la saga templare che intreccia storia e mistero
Il fascino senza tempo dei Templari torna protagonista a Torino. Domani, venerdì 19 settembre, alle ore 18, il Centro Pannunzio (via Maria Vittoria 35H) ospiterà lo scrittore torinese Lorenzo Pesce, originario di Ronco Canavese, che presenterà il suo ultimo romanzo “Un lungo addio”. L’evento, introdotto da Anna Maria Arduino e con il dialogo di Marilena De Biase con l’autore, si preannuncia come un viaggio appassionante dentro una delle pagine più controverse e suggestive della storia medievale.
Il libro conduce il lettore tra il 1300 e il 1315, quando i Templari, reduci dalla perdita della Terrasanta, tentano l’ultima disperata resistenza sull’isola di Ruwad. Qui, dopo un massacro inflitto dai Mamelucchi egiziani, sopravvivono pochi cavalieri, tra cui Martin, figlio di Martino da Mesnil, e il suo inseparabile compagno Santiago, noto come il “templare nero”.
Parallelamente, a Genova, Jacopo — fratello di Martin — gestisce la difficile eredità della famiglia e dell’impresa commerciale, viaggiando tra Spagna, Alessandria d’Egitto e Francia. Il suo destino si incrocia nuovamente con quello del padre Martino il Fabbro, incontrato a Torino poco prima dell’arresto dei Templari ordinato da Filippo il Bello nel 1307.
Tra intrighi di corte, fughe rocambolesche e complotti internazionali, Pesce intreccia la saga dei tre protagonisti con eventi e figure storiche realmente esistite. Sullo sfondo, il dramma del processo ai Templari, l’ombra inquietante del ministro Nogaret, la maledizione dell’ultimo Gran Maestro Jacques de Molay e il mistero delle morti improvvise che colpirono i più potenti del tempo, compreso il re di Francia.
Un “Lungo addio” è un romanzo che fonde rigore storico e invenzione narrativa, trasportando il lettore in un Medioevo di popolato di armi e di intrighi, di fede e di tradimenti. Un’occasione imperdibile per incontrare l’autore e scoprire come, a distanza di secoli, il mito templare continui ad affascinare e a far discutere.