
Ivrea-Chivasso: ospedali Asl To4, tra soffitti che crollano e sale operatorie allagate. La denuncia del Nursind
Prima il controsoffitto crollato a Chivasso, poi l’acqua che filtra nelle sale operatorie di Ivrea. Due episodi che da soli basterebbero a raccontare lo stato di degrado degli ospedali dell’Asl To4, tra le più grandi del Piemonte. Un quadro in cui sedie divelte, prese arrugginite e muri che si sgretolano non sono eccezioni, ma la normalità con cui ogni giorno devono convivere pazienti e personale sanitario.
A denunciare pubblicamente la situazione è il Nursind, sindacato delle professioni infermieristiche, con una lettera firmata dal responsabile territoriale Giuseppe Summa e indirizzata al direttore generale Luigi Vercellino. Un atto che non si limita a fotografare i problemi, ma che chiede una mappatura completa delle emergenze e tempi certi per i lavori.
Il documento mette in fila ritardi e criticità: la Dialisi di Ivrea ferma da anni, costringendo i malati a spostamenti continui; il blocco operatorio che attende lavori annunciati ma mai partiti; il cantiere infinito dell’Oncologia. «Il personale, ma anche i cittadini, meritano risposte certe in tempi brevi», scrive Summa, ricordando che da mesi il sindacato attende invano un incontro con la Direzione.
La vicenda si intreccia con il cosiddetto “piano Arcuri”, varato nel 2020 per potenziare la sanità pubblica con fondi straordinari. All’Asl To4 erano destinati milioni di euro per aumentare i posti di terapia intensiva e semintensiva, ma a distanza di anni i risultati sono minimi: pochi letti attivati, cantieri incompiuti, fondi che sulla carta ci sono ma non si traducono in servizi.
Il Nursind chiama in causa non solo il direttore generale Vercellino, ma anche la politica regionale. L’assessore alla Sanità, Federico Riboldi, moltiplica promesse e dichiarazioni, mentre la Conferenza dei sindaci – che dovrebbe rappresentare i cittadini – viene accusata di limitarsi ad approvare bilanci senza sollevare critiche.
Il risultato è un sistema al collasso, dove la sicurezza dei pazienti è messa a rischio e la fiducia dei cittadini erosa giorno dopo giorno. «Vogliamo sapere se le risorse ci sono e se c’è l’autorizzazione a utilizzarle. In caso contrario, pretendiamo che venga detto apertamente», scrive il Nursind.
Intanto, mentre i politici si rimpallano responsabilità, nei corridoi degli ospedali i soffitti continuano a crollare e i secchi restano l’unico rimedio contro le infiltrazioni.