
La truffa del “resto da 50 euro” colpisce ancora: denunciate dai carabinieri due donne a Lanzo
Una tecnica nota, semplice ma ancora efficace. È quella della cosiddetta “truffa del resto”, che ha mietuto nuove vittime nelle scorse settimane a Lanzo, in provincia di Torino. Due donne sono state denunciate dai carabinieri per truffa aggravata, dopo essere state smascherate grazie alla collaborazione dei commercianti e all’analisi di alcuni filmati di videosorveglianza.
Il gruppo – composto da tre persone, due donne e un uomo, tutti intorno ai 40 anni – si muoveva con metodo. Le donne entravano in bar o piccoli negozi fingendosi comuni clienti: ordinavano un caffè, una bottiglietta d’acqua o acquistavano un prodotto a basso costo. Al momento del pagamento, la truffa: esibivano una banconota da 50 euro, poi la rimettevano rapidamente nel portafoglio fingendo di voler pagare in moneta. Nella confusione – spesso approfittando dei momenti più caotici – riuscivano a farsi consegnare il resto come se la banconota fosse stata davvero versata.
Una truffa vecchia quanto ingegnosa, che fa leva sulla distrazione o la stanchezza degli esercenti. A presidiare l’uscita, nel frattempo, l’uomo del gruppo, pronto a intervenire o ad assicurare la fuga a bordo di una Lancia Y.
Secondo quanto accertato dai carabinieri di Lanzo, coordinati dal maresciallo Giuseppe Spataro, il gruppo sarebbe riuscito a mettere a segno almeno tre colpi nel giro di pochi giorni. Tuttavia, due tentativi sono andati a vuoto grazie alla prontezza dei negozianti e alle successive segnalazioni che hanno consentito l’identificazione delle due donne, ora denunciate.
L’episodio riaccende i riflettori su una truffa tanto elementare quanto ancora pericolosa, che si basa sull’abilità dei movimenti, ma soprattutto sulla buona fede delle vittime. Le forze dell’ordine invitano gli esercenti a prestare particolare attenzione durante le operazioni di cassa, soprattutto in presenza di pagamenti sospetti con banconote di grosso taglio.