
Doloroso addio a Giancarlo Francone, anima di Chivasso: una vita tra affetto, memoria e comunità
Era una di quelle persone che lasciano un segno indelebile. Con la sua passione, il suo impegno, il suo sorriso sempre pronto, Giancarlo Francone ha attraversato la vita pubblica e privata di Chivasso con l’eleganza e la forza di chi sa donarsi agli altri. È scomparso a 84 anni, ma il suo ricordo resta vivo, profondo, condiviso da un’intera comunità.
Ingegnere e già capocentrale dell’Enel, è stato anche protagonista di uno dei Carnevali più amati, quello del 1982, nel ruolo di Abbà accanto a Gabriella Avanzato, Bela Tolera di quell’edizione. Ma ridurre la sua figura a un ruolo sarebbe ingiusto: Francone è stato molto di più. Un motore silenzioso, un animatore generoso, un cittadino innamorato della sua terra e delle persone.
Nel 2022 scriveva: «Ringrazio Dio per avermi concesso una vita felice e in salute». E condivideva una serie di foto, una per ogni decennio, accanto alla sua famiglia: il suo bene più prezioso. Era il suo modo per dire grazie, ma anche per regalare un messaggio di speranza e gratitudine.
Al Borgo Vercelli era punto di riferimento. Con l’amico Gege Volta, scomparso di recente, aveva organizzato feste memorabili. “Rimarrai per sempre nel cuore dei chivassesi”, aveva scritto per lui. Oggi quelle parole si riflettono su di lui, in un cerchio affettuoso di memoria e riconoscenza.
Giancarlo Francone amava Chivasso e la fotografava con lo sguardo di chi sa cogliere la bellezza nei dettagli. Raccontava la città attraverso immagini, sorrisi, emozioni. E con il suo stile gentile ha saputo creare legami forti anche oltre i confini: con l’Argentina, la Spagna, l’Europa. Il suo «fuerte abrazo» era un gesto semplice ma profondo, come la sua umanità.
A chi resta, oggi, il compito di portare avanti il suo esempio. Con la stessa dedizione, la stessa attenzione, la stessa voglia di fare comunità. Perché Giancarlo Francone non se n’è davvero andato: continua a vivere in chi l’ha conosciuto, stimato, voluto bene.