
Mazzè piange Jacopo Peretti: vittima innocente dell’esplosione che ha sventrato un palazzo di via Nizza a Torino
Il comune canavesano di Mazzè è sotto shock per la tragica morte di Jacopo Peretti, 33 anni, rimasto ucciso nell’esplosione che sabato 5 luglio ha devastato un palazzo in via Nizza 389, a Torino. Jacopo si trovava all’interno dello stabile quando un boato ha sventrato un intero piano dell’edificio. È morto sul colpo, vittima inconsapevole di una vendetta personale che nulla aveva a che fare con lui.
I primi accertamenti avevano fatto pensare a una fuga di gas accidentale. In realtà, come hanno poi ricostruito gli investigatori della squadra mobile, l’esplosione sarebbe stata dolosa, provocata da Giovanni Zippo, 40 anni, guardia giurata, arrestata con l’accusa di aver appiccato volontariamente l’incendio nell’abitazione dell’ex compagna, da cui era stato lasciato. La donna, in quei giorni, si trovava in vacanza. L’uomo, però, avrebbe più volte avuto accesso all’appartamento, come documentano le telecamere di sorveglianza, con l’intento – dicono gli inquirenti – di distruggerlo in un gesto di vendetta.
Jacopo si trovava nell’edificio per motivi privati. Nulla lo legava all’aggressore o alla donna al centro della vicenda. Una drammatica fatalità che lo ha strappato alla vita. A incastrare Zippo non solo gli elementi tecnici raccolti tra le macerie, ma anche le testimonianze di conoscenti e colleghi. L’uomo si sarebbe fatto medicare in ospedale per alcune ustioni, per poi dileguarsi. Ora è in stato di fermo.
A Mazzè, la notizia ha colpito profondamente l’intera comunità. Ieri sera, domenica 6 luglio, si è tenuta una messa di suffragio in ricordo di Jacopo, celebrata da don Alberto Carlevato nella parrocchia del paese. In tanti hanno voluto essere presenti, stringendosi con affetto attorno alla madre, Marzia Grua, e ai familiari del giovane.
In queste ore si moltiplicano i messaggi di cordoglio e solidarietà, mentre il paese si prepara a dare l’ultimo saluto a un giovane che nessuno dimenticherà. Jacopo Peretti lascia un grande vuoto, ma anche l’immagine luminosa di chi, con semplicità e gentilezza, ha saputo farsi voler bene da tutti.