Il Generale Ulisse Falchieri guida l’inizio dello Storico Carnevale di Ivrea tra tradizione e continuità

Con la prima uscita di Pifferi e Tamburi si rinnova la tradizione e prende il via una nuova edizione dello Storico Carnevale di Ivrea. L’Epifania segna l’inizio ufficiale della festa, con la città che si risveglia al ritmo del “rantantiro”, suonato per le vie dai musicisti. Nemmeno la pioggia e le basse temperature hanno fermato la passione degli eporediesi e dei numerosi visitatori accorsi per partecipare a questa celebrazione unica.

Il Generale Ulisse Falchieri, nato nel 1957 a Ferrara ma eporediese d’adozione dal 1979, è il protagonista della nuova edizione. Con un lungo percorso professionale come responsabile del sistema qualità e ambientale in Ergotech, Falchieri ha intrecciato il suo destino con quello del Carnevale, diventandone una figura centrale. Grazie a incontri significativi con personalità del Carnevale come Giancarlo Spagna e Alberto Bolzoni, è entrato nel cuore della tradizione eporediese, ricoprendo nel tempo ruoli di rilievo: Cavaliere, Curiale, Alfiere dello Stato Maggiore e fondatore dell’Associazione Alfieri, che ha riqualificato il ruolo dei portabandiera. Durante la cerimonia, il Generale ha ricevuto la feluca e la sciabola in Piazza di Città, davanti a una folla entusiasta.

Falchieri ha espresso con emozione la sua visione del Carnevale: «Questa manifestazione va oltre la festa, è un momento di partecipazione e di uguaglianza, dove tutti diventano protagonisti di una tradizione secolare che rafforza il senso di appartenenza e unicità della comunità eporediese».

La giornata inaugurale ha visto due momenti principali: la proclamazione del Generale al mattino, durante la cerimonia del Sostituto del Gran Cancelliere, e la sfilata del Podestà nel pomeriggio, accompagnata dal corteo in abiti medievali. Non sono mancati gli assaggi di fagioli grassi e la cerimonia dei Ceri in Duomo, eventi che consolidano il legame tra la festa e le radici storiche della città.

Il Carnevale di Ivrea, con la sua combinazione di leggenda, tradizione e simbolismo, resta un evento unico, capace di unire passato e presente in una celebrazione che coinvolge l’intera comunità.