28/11/2024

Cronaca

Nessuna proroga del governo per il nuovo Ponte Preti: Bartoli: “Occasione persa per il territorio”

Strambinello

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Nessuna proroga del governo per il nuovo Ponte Preti: Bartoli: “Occasione persa per il territorio”

Una doccia fredda si abbatte sul futuro del nuovo ponte sulla strada statale 565, destinato a sostituire il vetusto ponte Preti sul torrente Chiusella. Il Governo ha infatti rigettato la richiesta di proroga per preservare i fondi ministeriali finalizzati alla messa in sicurezza delle infrastrutture piemontesi, lasciando il territorio in bilico tra l’urgenza di intervenire e il rischio concreto di perdere un’opera strategica.

Un’occasione mancata per la sicurezza del territorio

La notizia è stata confermata dal consigliere regionale Sergio Bartoli, ex sindaco di Ozegna, che ha definito la decisione “una grave occasione persa per il nostro territorio, la sicurezza delle infrastrutture e la tutela dei cittadini”. Il ponte Preti, unico collegamento diretto tra Ivrea e il Canavese occidentale, riveste un ruolo cruciale per la viabilità e l’accesso a servizi essenziali come ospedali, scuole e tribunali. Il mancato intervento rischia di aggravare una situazione già critica, compromettendo la sicurezza e il futuro economico dell’intera area.

Bartoli si era fatto promotore di un ordine del giorno in Consiglio regionale, con l’obiettivo di sollecitare la giunta a intervenire presso il Governo per ottenere una proroga oltre la scadenza del 31 dicembre 2024. In parallelo, l’onorevole Daniela Ruffino ha presentato un question time al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, chiedendo maggiore attenzione sull’urgenza dell’opera. Tuttavia, le istanze del territorio non sono state accolte.

Tempi stretti e rischio di perdere i fondi

Il rifiuto di proroga lascia poco tempo per l’aggiudicazione e l’avvio dei lavori. “Questa decisione penalizza non solo il Piemonte, ma soprattutto le comunità che dipendono quotidianamente da queste infrastrutture – ha dichiarato Bartoli –. Il mancato intervento rappresenta un colpo pesante per la sicurezza e la mobilità del nostro territorio”. Le condizioni del ponte Preti sono da anni al centro delle preoccupazioni degli amministratori locali, che denunciano il deterioramento strutturale e il crescente pericolo per automobilisti e pedoni.

Il rischio, evidenziato da Bartoli, è che i ritardi burocratici comportino la perdita dei fondi già stanziati, aggravando una situazione infrastrutturale già fragile. “L’immobilismo burocratico mette a repentaglio la sicurezza delle persone e il futuro economico e sociale di un’intera area”, ha sottolineato.

L’impegno politico non si ferma

Nonostante il no del Governo, Bartoli e Ruffino assicurano che la battaglia per il ponte Preti non è conclusa. «Con il sostegno delle amministrazioni locali e delle comunità, esploreremo ogni strada possibile per garantire la sicurezza e lo sviluppo del nostro territorio», ha dichiarato Bartoli. Anche Daniela Ruffino, deputata e commissaria di Azione in Piemonte, ha ribadito il proprio impegno: «Lo stop ai lavori è uno scenario che il Canavese non può permettersi. Mi auguro che il Governo torni a considerare l’urgenza dell’opera, aprendo ulteriori tavoli di confronto. Continuerò a portare le istanze dei sindaci al Ministero, con l’auspicio che la politica remi nella stessa direzione».

Un’opera strategica per il Canavese

Il ponte Preti è considerato un’infrastruttura chiave non solo per la viabilità locale, ma anche per il tessuto economico e sociale della regione. La sua sostituzione è indispensabile per garantire un collegamento sicuro e funzionale tra Ivrea e il Canavese occidentale, evitando un isolamento che potrebbe avere ripercussioni pesanti su residenti e imprese.

Con la scadenza del 31 dicembre 2024 che incombe, il tempo per agire è sempre più ristretto. Le comunità locali attendono ora risposte concrete e rapide, nella speranza che si possano evitare ulteriori ritardi che comprometterebbero non solo il progetto, ma anche la fiducia nelle istituzioni.

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