06/04/2024

Cronaca

Lavoro di squadra per il futuro della ex Amiantifera di Balangero-Corio. A quando la soluzione?

Balangero

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In occasione dell’avvio delle attività previste dal nuovo accordo di programma per la bonifica del sito di interesse nazionale dell’ex Miniera di Amianto di Balangero e Corio, incontro con il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin ieri venerdì 5 aprile alla ex Amiantifera un’occasione per illustrare lo stato di avanzamento dei lavori di bonifica e messa in sicurezza eseguiti in questi anni, lavori che consentiranno a breve di restituire bonificati circa 2/3 dell’intera superficie di 310 ettari del sito e permetteranno di formulare interessanti prospettive per il futuro sviluppo dell’area, orientato verso la creazione di un polo di produzione energetica ecosostenibile ed innovativa.

Intervenendo a nome di Città metropolitana di Torino, la consigliera delegata alle politiche di sviluppo locale Sonia Cambursano ha ribadito la volontà e l’impegno della Città Metropolitana di Torino a sostegno delle ulteriori attività di bonifica del sito della ex Amiantifera di Balangero curate dalla RSA srl – Società per il risanamento e lo sviluppo ambientale dell’ex miniera di amianto, di cui siamo soci. “Non si tratta solamente di un impegno finanziario e amministrativo, perché il nostro Ente da tempo mette a disposizione di questo territorio alcune professionalità altamente specializzate e fortemente impegnate nel perseguimento degli obiettivi della RSA, come il geologo Gian Luigi Soldi.

Ci troviamo nella più grande cava di amianto all’aperto mai realizzata e gestita in Europa, un esempio delle criticità e delle sfide con cui siamo confrontati quando si parla di siti industriali dismessi ad alto impatto ambientale. È positivo il fatto che alla fine di quest’anno anno i due terzi dell’area interessata dalla contaminazione da fibre di amianto potranno essere considerati come definitivamente messi in sicurezza. Come è positivo il fatto che gli impianti e i macchinari dismessi siano stati definitivamente acquisiti da un soggetto pubblico – la RSA srl – che ora può avviare gli interventi di bonifica e di decommissioning degli stabilimenti, così come la bonifica e la riqualificazione delle vasche fanghi e del bacino di coltivazione dell’ex cava mineraria. I materiali contaminati saranno ricollocati all’interno di un volume confinato individuato nel sito stesso, che è di imminente realizzazione e che è stato oggetto di un’Autorizzazione Integrata Ambientale da parte della Città metropolitana di Torino”.

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