
Falso trading online: operazione della polizia postale per sventare le truffe. Vittime anche in Canavese

Falso trading online: operazione della polizia postale per sventare le truffe. Vittime anche in Canavese
Il falso trading online è un fenomeno criminale che sta colpendo un numero sempre maggiore di investitori, sfruttando tattiche ingannevoli per ottenere i dati personali delle vittime e truffarle. Le indagini hanno portato al sequestro di un sito web utilizzato dai truffatori per raccogliere centinaia di migliaia di contatti di persone che poi sono diventate vittime di frodi legate al falso trading.
I truffatori hanno utilizzato banner che richiamavano in modo ingannevole nomi di società prestigiose per convincere le vittime a inserire i propri dati. Una volta ottenuti i dati personali, le vittime venivano contattate da società che facevano promesse di investimenti sicuri, spesso legati al settore tecnologico o delle criptovalute, promettendo profitti elevati in tempi brevi.
I truffatori hanno anche inviato messaggi SMS con testi verosimili per attirare le vittime, sfruttando il nome di società famose e promettendo guadagni facili. Le indagini hanno rivelato l’uso di chat fittizie su WhatsApp per convincere ulteriormente le vittime della sicurezza delle operazioni e dei guadagni facili.
L’operazione è stata condotta sotto la direzione della Procura della Repubblica di Torino ed è risultato di un’approfondita analisi delle pagine web sospette e della relazione tra queste pagine e le società coinvolte nel riciclaggio dei proventi delle truffe. Gli indagati sono stati accusati di abusivismo finanziario e truffa aggravata.
Questa indagine mette in luce un problema crescente di frode online che ha portato migliaia di investitori a perdere i propri risparmi in investimenti illusori. Le vittime di queste truffe sono spesso perseguite dai truffatori anche dopo mesi, con richieste ripetute di versamenti.
Nel territorio Torinese, fino al 1° ottobre 2023, sono stati registrati 166 casi di truffe legate al falso trading, causando un danno di circa 5 milioni di euro alle vittime, alcune delle quali risiedono nel territorio canavesano.