22/09/2023
Cronaca
Fatture false la ristrutturazione di un albergo e di un impianto sciistico: nei guai imprenditore delle Valli di Lanzo
Valli di Lanzo
/Fatture false la ristrutturazione di un albergo e di un impianto sciistico: nei guai imprenditore delle Valli di Lanzo
La Guardia di Finanza di Torino ha compiuto un passo significativo nella lotta alla frode fiscale, eseguendo un decreto di sequestro preventivo per oltre 300mila euro in beni mobili e immobili, nonché disponibilità finanziarie, nei confronti di un imprenditore operante nelle Valli di Lanzo. Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ivrea su richiesta della Procura eporediese, ponendo fine a un’indagine dettagliata.
L’indagine, coordinata dal comandante luogotenente Michele Veneziano della Tenenza della Guardia di Finanza di Lanzo Torinese, ha rivelato un complesso schema di frode fiscale in cui l’imprenditore è accusato di aver emesso e utilizzato fatture per operazioni inesistenti, relative a lavori di ristrutturazione di una struttura alberghiera e alla sostituzione e messa in opera di una stazione sciistica nelle Valli di Lanzo. Questa pratica gli avrebbe permesso di evadere il pagamento di imposte per una somma complessiva superiore a 300mila euro.
Il provvedimento di sequestro preventivo coinvolge non solo l’imprenditore stesso ma anche il suo nucleo familiare e le società gestite o amministrate da lui. Gli elementi probatori raccolti hanno portato il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ivrea a emettere il decreto, che comprende il sequestro di disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili, per un valore equivalente al profitto illecito accumulato.
Quest’operazione della Guardia di Finanza sottolinea l’importante impegno delle autorità nell’aggressione dei patrimoni e delle disponibilità finanziarie accumulate illegalmente. Ciò è fondamentale per proteggere il bilancio dello Stato e garantire una competizione leale nel mercato per gli imprenditori che rispettano le regole.
Fino alla compiuta definizione del contesto e secondo l’ipotesi accusatoria, prevale la presunzione di innocenza nei confronti dell’imprenditore coinvolto. Le indagini continueranno per stabilire definitivamente la responsabilità nell’illecita evasione fiscale.
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