06/04/2023

Cronaca

Il sequestro di Moro nel romanzo “La faglia”. Massimo Miro ha incontrato gli studenti rivarolesi

Rivarolo Canavese

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Dopo l’incontro con Arturo Mariani, fondatore della Roma Calcio Amputati, con gli studenti dell’Istituto comprensivo “Guido Gozzano”, il 5 aprile due classi seconde dell’IIS “Aldo Moro” hanno incontrato in sala consiliare lo scrittore Massimo Miro, autore de “La faglia. Il romanzo degli ultimi figli della classe operaia”, edito da “Scritturapura”.
Nato a Milano nel 1967, musicista e compositore, Massimo Miro vive a Torino e collabora con diverse case editrici. Nel 2001 ha pubblicato la raccolta di racconti Sbàuz (Prospektiva Editrice) e nello stesso anno con il romanzo “Hanno sparato a John Lennon” è stato finalista del Premio Italo Calvino.

Il suo racconto “Questa non è una canzone d’amore”, è stato inserito nella raccolta “L’amore non c’entra” (Miraggi Edizioni, 2015). Per “Scrittura pura” ha pubblicato nel 2021 il romanzo Suite berlinese e ora La faglia. La narrazione inizia nel 2006, la sera della finale Italia-Francia, ma Gomez, ingegnere con una vita tranquilla in Brianza, non è davanti alla televisione: è tornato a Borgo Stura, l’immaginario quartiere di Torino in cui è cresciuto. La memoria ritorna al maggio del 1978, quando cinque ragazzi di periferia decidono di passare alla storia: liberare Aldo Moro dal covo in cui le Brigate Rosse lo tengono prigioniero.

Richiamandosi al titolo del romanzo, nella prefazione il regista Davide Ferrario ricorda che “Le Brigate Rosse furono il simbolo della prima, definitiva separazione tra padri e figli che cominciò negli anni Settanta e che si ripete ciclicamente a ogni generazione. Fu allora che i figli degli operai smisero di capire il senso della vita dei loro genitori e cominciarono a cercarne un altro, senza avere però nessuna bussola per trovarlo”.

Massimo Miro ha condiviso con gli studenti anche alcuni aspetti del processo creativo e del percorso che affronta un autore dalla scrittura fino alla pubblicazione. Considerando che gli anni Settanta vengono soltanto accennati nei programmi scolastici, Eva Capirossi, della casa editrice “Scritturapura”, fondata ad Asti nel 2011, ha sottolineato il ruolo che le narrazioni possono svolgere per accostarci ai sentimenti delle generazioni precedenti, arricchendo dal punto di vista emotivo l’analisi di un periodo storico.

A nome dell’Amministrazione comunale, l’Assessore allo Sport Helen Ghirmu ha evidenziato la scelta di ospitare le presentazioni in Sala consiliare, spazio per eccellenza dedicato al confronto politico, e invitando gli studenti a partecipare alle occasioni d’incontro per stimolare pratiche di cittadinanza attiva e impegnata.
Dal confronto tra gli studenti e Massimo Miro è emersa l’attenzione verso un periodo storico poco noto, magari incrociato per caso nei servizi televisivi in occasione degli anniversari, ma anche la curiosità per le dinamiche creative da cui trae origine un romanzo.

“Nelle presentazioni dedicate alle scuole trovano spazio opere di case editrici locali” segnala l’Assessore alla Cultura Costanza Conta Canova testimoniando “l’impegno della Biblioteca comunale “Domenico Besso Marcheis” per avvicinare il pubblico a titoli che, oltre i canali pubblicitari consueti, racchiudono elementi di interesse per i lettori ed esprimono un profondo legame con il territorio”.

Il ciclo di incontri con gli studenti proseguirà mercoledì 12 aprile con il romanzo fantasy Lo scorpione di smeraldo di Veronica Pepoli e mercoledì 19 aprile, quando Giorgio Bona proporrà “Da qui all’Eternit”, romanzo ambientato a Casale Monferrato che ripercorre la parabola della lavorazione dell’amianto fino alla messa al bando per le ripercussioni sulla salute e alle speranze di rinascita con la bonifica del territorio.

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