“La Lega non lavora più per il territorio”: ecco perché il consigliere Mauro Fava è passato a Forza Italia

25/04/2022

“La Lega non lavora più per il territorio e non condividevo più il percorso che era stato intrapreso: per questo alla fine, dopo una lunga e anche sofferta riflessione, ho deciso di andarmene”. Così il consigliere regionale Mauro Fava, che venerdì scorso, nella sede del gruppo di Forza Italia a Torino, in via San Francesco d’Assisi, ha spiegato durante la conferenza stampa le motivazioni che lo hanno spinto ad abbandonare la Lega per approdare tra gli Azzurri. Ad accoglierlo, una nutrita pattuglia di parlamentari, che comprendeva oltre al coordinatore regionale Paolo Zangrillo e a quello provinciale Roberto Rosso, anche gli onorevoli Claudia Porchietto e Carlo Giacometto e la senatrice Maria Rizzotti.

Proprio il coordinatore regionale ha speso parole di elogio per Fava: “Rappresenta per noi un grande rinforzo, dal punto di vista qualitativo, prima che quantitativo – ha spiegato Zangrillo –. Aggiunge competenza e capacità importanti alla nostra squadra. Comprendo la difficoltà che ha provato nel lasciare un partito dove ha militato per così tanto tempo, ma la sua è la scelta di chi mette al centro della sua azione le idee e il territorio, nel vero spirito di una politica al servizio dei cittadini”.

E sullo stesso tasto ha anche battuto il coordinatore provinciale forzista Roberto Rosso: “Con Mauro abbiamo subito trovato un’intesa e una sintonia, sulla necessità che sentiamo entrambi di mettere al centro i problemi della gente e la necessità di trovare delle soluzioni condivise. Sono molto contento che abbia voluto aderire al nostro progetto politico: Forza Italia è una casa inclusiva, che si apre al dialogo e al confronto delle idee”.

La conferenza stampa ha ovviamente offerto l’occasione a Fava di ritornare sulla questione che lo ha convinto definitivamente a fare il passo che meditava ormai da tempo: la collocazione del nuovo ospedale dell’Asl To-4. È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso – ha commentato –. Assistere al tentativo, da parte di colleghi del mio stesso territorio, di ribaltare senza motivazioni logiche, ma solo in base a considerazioni opportunistiche, l’esito dello studio commissionato dalla Regione per cercare di forzare il collocamento dell’ospedale a Ivrea, nell’area Montefibre, mi ha fatto capire che non avevo più niente da spartire con quel gruppo. Mi hanno dato dell’ultrà dell’area Ribes, quando è assolutamente il contrario: io mi batterò sino all’ultimo perché i soldi pubblici destinati al nuovo nosocomio vengano impiegati nella maniera migliore possibile, cioè in un’area che è più facilmente raggiungibile da tutti gli utenti, non solo dai cittadini di Ivrea, è più ampia per consentirne la progettazione per blocchi sviluppati in ampiezza e con una dotazione adeguata di parcheggi, è meglio collegata all’infrastruttura viaria. E che sia il sito più adeguato non lo dico io, ma lo studio dell’Ires”.

Nelle immagini: foto di gruppo coi consiglieri regionali: da sinistra a destra Francesco Graglia, Paolo Ruzzola, Alessandra Biletta e Fava. Il tavolo dei relatori: da sinistra Roberto Rosso, Paolo Ruzzola, Paolo Zangrillo e Fava. Al termine della conferenza: da sinistra Roberto Rosso, Aldo Raimondo, Fava e Paolo Zangrillo.

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