
Ivrea: donna di 41 anni abusava del figlio di 5. Condannata dal giudice a 24 anni di reclusione

È una sordida e inimmaginabile vicenda quella che è approdata nelle aule del Tribunale di Ivrea, dove una donna di 41 anni, ora in carcere, è stata condannata dal giudice Elena Stoppini, a 24 anni di reclusione per aver abusato del figlio, che ora ha sette anni e che all’epoca dei fatti ne aveva cinque. La sentenza è stata pronunciata nella mattinata di ieri, giovedì 24 febbraio. La donna è stata anche condannata a versare al figlio 200 mila euro a titolo di risarcimento. Il giudice ha usato il pugno di ferro, comminando una condanna superiore ai 21 anni e 6 mesi chiesti dalla pubblica accusa.
Si è concluso così il giudizio di primo grado. I legali della donna avevano richiesto alla Corte una perizia psichiatrica. Richiesta che è stata respinta. Ma la vicenda è ancora più complessa: l’imputata è accusata di pedo pornografia per averli inviati al compagno, che non è il padre del bimbo. Stando alla ricostruzione effettuata dall’accusa la donna, che si trovava in Comunità in Canavese a causa dei maltrattamenti inflittele dall’ex compagno padre del bimbo, sarebbe stata convinta a violentare il figlio, riprendendo la scena con il telefono cellulare, proprio dall’uomo cinquantacinquenne con il quale la donna aveva una relazione.
L’uomo per gli stessi fatti è stato condannato a 12 anni di reclusione al termine del processo di primo grado che si è tenuto a Torino. A sporgere denuncia era stata la figlia maggiore della donna che aveva ricevuto uno dei video girati durante gli abusi.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra novanta giorni. I legali potranno in seguito presentare ricorso in Appello.