16/05/2021
Cronaca
Domenica di lavoro nella roggia di Oglianico. Il Consorzio Irriguo pulisce e rinforza le difese spondali
Gli uomini del Consorzio Irriguo Nord Ovest del Torrente sono al lavoro anche oggi, domenica 16 maggio, per pulire e rinforzare le difese spondali della roggia di Oglianico che confluisce nell’ormai “famigerato” Rio Levesa. Un lavoro impegnativo che ha l’obiettivo di evitare, per quanto sarà possibile, in assenza dello scolmatore di Valperga, allagamenti come quelli che hanno riversato, nei giorni scorsi, migliaia di litri di acqua e fango nelle abitazioni di via Vesignano a Oglianico. In questa operazione il Consorzio sta impiegando risorse economiche proprie e che ammontano ad almeno 50mila euro. In prima linea c’è anche l’ex sindaco di Oglianico e attuale presidente del Consorzio Irriguo Onorino Freddi.
Il nocciolo del problema è determinato dal fatto che l’intera collina di Belmonte, in caso di precipitazioni piovose, scarica tutta l’acqua nella roggia di Oglianico che si può considerare un’affluente del Rio Levesa. La maggiore portata di acqua avrebbe potuto essere smaltita senza problemi, se si fosse costruito lo scolmatore di Valperga che ha innescato roventi polemiche.
“Abbiamo la fortuna di poter contare sui privati – spiega Onorino Fredddi – perché dispiace dirlo, i sindaci sono finora stati poco collaborativi. Stiamo lavorando alacremente ben sapendo però, il problema non è soltanto causato dalla pulizia della roggia che attraversa il paese. Senza sinergia tra enti è sempre più difficile procedere alla difesa del suolo. Meno male che possiamo continuare sull’apporto degli imprenditori – conclude Onorino Freddi.
Ma i problemi sono tanti e vanno tutti affrontati. A cominciare da quello che affliggono il torrente Orco, il cui alveo si è spostato erodendo il terreno sul quale sorge la Massucco Srl. In sostanza ad essere “malata” è tutta la rete idrica territoriale, A Oglianico, come a Valperga, Salassa, Favria e Rivarolo Canavese. È soltanto con la stretta collaborazione tra amministratori, privati e Regione che si potrà rendere più sicuro l’Alto Canavese in un periodo in cui il clima monsonico fa cadere in un’ora tanta acqua quanta ne cade in sei mesi.
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