11/05/2021

Cronaca

Vanno al matrimonio e i ladri gli svaligiano la casa. Sgominata banda di nomadi sinti

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Si erano specializzati nel furto delle chiavi di casa degli invitati a matrimoni, comunioni e funerali e mentre i partecipanti erano impegnati nella celebrazione delle funzioni, i malviventi svaligiavano le loro case. Al termine di un’articolata attività d’indagine la procura di Torino ha emesso ordinanze di custodia cautelare per una banda costituita da nomadi di etnia sinti, accusata di aver commesso oltre trenta furti (ma si ritiene siano più numerosi) nell’arco di tempo tra i mesi di settembre e novembre 2020 in provincia di Torino. La tecnica era semplice e allo stesso raffinata: gli appartenenti alla banda forzavano le serrature della auto parcheggiate all’esterno degli edifici di culto e si impadronivano delle chiavi che i proprietari avevano lasciato nel cruscotto.

Risalire all’indirizzo dei malcapitati non era difficile: bastava consultare il libretto di circolazione per scoprire dove abitavano. Penetrare negli appartamenti momentaneamente vuoti era l’affare di un minuto. In breve, i ladri si impadronivano di denaro contante e gioielli, e fuggivano senza lasciare tracce. Spesso di trattava di furti ingenti: in qualche caso la banda ha trafugato preziosi per almeno trentamila euro.

Tra i furti compiuti da nomadi figurano, in Canavese, quello compiuto lo scorso 9 novembre al cimitero di San Francesco al Campo mentre si stava celebrando una cerimonia funebre. E ancora: la banda ha messo a segno “colpi” a Orbassano, Villastellone, all’Outlet di Settimo Torinese, all’Ikea di Grugliasco, alle Gru, al Lingotto, il Bennet e l’Ipercoop. I ladri si sono stati dimostrati così diligenti, in taluni casi, da rimettere le chiavi trafugate all’interno delle auto quando i proprietari erano impegnati nel fare acquisti.

È grazie alle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza disseminate nei luoghi dove sono stati compiuti i furti che investigatori e inquirenti sono riusciti a identificare tutti i componenti dell’organizzazione criminale composta da quattro persone che utilizzavano auto con le targhe contraffatte.

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