21/01/2021
Economia
Piemonte: 20,5 milioni al comparto neve. Sì del Consiglio regionale al “Bonus Montagna”
Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato il “Bonus montagna”, il contributo una tantum di 20,5 milioni di euro che la Regione Piemonte – su proposta degli assessori leghisti al Commercio, Vittoria Poggio, e allo Sport, Fabrizio Ricca – ha stanziato per aiutare concretamente il settore delle attività invernali nella sua totalità. I ristori, che verranno quantificati in un successivo provvedimento adottato dalla Giunta regionale, con l’ausilio della commissione consigliare competente, saranno destinati a tutte quelle realtà che operano anche nei comuni montani e che hanno visto il quasi totale azzeramento dei propri fatturati a causa dell’emergenza Covid e delle chiusure imposte dai decreti del governo. Più in particolare, le macroaree di intervento saranno quelle afferenti agli impianti di risalita o di fondo, gli esercizi commerciali di vendita di abbigliamento e le attività di noleggio di articoli sportivi e per il tempo libero, i ristoranti e le attività di ristorazione mobile, i club sportivi iscritti alla Fisi, le guide alpini e naturalistiche, le attività di trasporto.
E poi ancora le attività ricreative e di divertimento, le agenzie di viaggio, i tour operator e i servizi di prenotazione, i maestri di sci iscritti all’elenco regionale, le attività ricettive alberghiere ed extra alberghiere, gli esercizi di vendita al pubblico all’interno dei centri commerciali soggetti a chiusura.
“Mentre il governo deve ancora varare il tanto promesso Decreto Ristori Quinter, preferendo evidentemente le sue pastoie di palazzo per garantirsi la sopravvivenza con i voti dei peggio voltagabbana – sottolinea il presidente del gruppo Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni – la Regione Piemonte e gli assessori della Lega sono gli unici a dare risposte concrete a un settore messo in ginocchio da mesi di chiusure indiscriminate. Soldi veri che, come nel caso dei ‘Bonus Piemonte’, ‘Turismo’ e ‘Cultura’, verranno bonificati sui conti correnti dei beneficiari non appena potremo procedere con la ripartizione degli aiuti, ovvero quando Roma definirà il suo piano di contributi.
Un provvedimento che ancora una volta ribadisce la profonda differenza che passa tra la buona politica del fare di una giunta a trazione Lega e quella delle promesse a fondo perduto di un governo che sembra ignorare le conseguenze economiche del Covid. Ora tocca a Conte e ai suoi accoliti aprire una vera e propria “Vertenza Montagna” che garantisca la sopravvivenza di un settore strategico per la nostra economia che, pur generando un fatturato da miliardi di euro, è stato costretto alla chiusura totale nel nome di una lotta alla pandemia portata avanti con approcci spesso miopi”.
“In una regione come la nostra, il comparto della Montagna è fonte di sostentamento per migliaia di famiglie oltre ad essere uno degli asset economici dei territori – aggiunge l’assessore al Commercio e Turismo, la leghista Vittoria Poggio -. La salute viene prima di tutto e comprendiamo le ragioni di prudenza che hanno orientato alcune scelte del Governo, tuttavia non può passare il messaggio che la richiesta di riapertura degli impianti e delle piste da sci sia una sconsiderata voglia di svago per appassionati, quando in realtà tutta la filiera rischia il default”.
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