21/12/2020

Cronaca

Producevano e vendevano mascherine e borsette contraffatte: 9 denunciati dalla Guardia di Finanza

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L’organizzazione truffaldina era ben organizzata e vendeva mascherine, pochette, foulard, borsette e corpi agenda griffati, riportanti i più noti marchi della moda italiana quali Giorgio Armani, Chanel, Gucci, Louis Vuitton, Adidas, Burberry. Gli agenti della Guardia di Finanza di Torino hanno denunciato nove persone per i reati di frode. I prodotti, che se immessi sul mercato avrebbero fruttato almeno tre milioni di euro, venivano confezionati in due laboratori clandestini: uno a Settimo Torinese e l’altro nel quartiere Barriera di Milano a Torino.

L’indagine delle Fiamme Gialle è partita dall’individuazione su alcuni social network delle pagine a tema gestite da due donne dove venivano pubblicizzati e offerti i prodotti illeciti.

I due “ateliers” erano gestiti da due cinquantenni italiane le quali, attraverso macchinari all’avanguardia, confezionavano vari accessori di abbigliamento e dispositivi di protezione individuale, apponendo sugli stessi loghi contraffatti di marchi internazionali, così da trasformarli in ricercati articoli alla moda. Oltre 600.000 i marchi contraffatti a “stampa sublimatica diretta su tessuto” sequestrati, unitamente a migliaia di metri di filato ed a 3 macchinari necessari alla cucitura e al confezionamento dei prodotti falsi.

Sono una quarantina le case di moda del lusso oggetto della riproduzione illecita sulle mascherine del lusso che venivano vendute a 7 euro ciascuna. I kit, invece, costituiti da pochette e sciarpa venivano vendute a 80 euro l’una. Dopo un confezionamento rapido gli articoli venivano spediti tramite corriere in tutta Italia. I successivi accertamenti eseguiti dalla Guardia di finanza hanno consentito di individuare anche un altro negozio gestito da orientali dove sono stati sequestrati altri 80 mila accessori di abbigliamento e un milione di pezzi di bigiotteria non sicuri, in violazione del codice del consumo.

Nel prosieguo delle indagini le perquisizioni disposte dalla locale Procura della Repubblica ed eseguite in provincia di Prato, Vicenza, Viterbo, Napoli e Caserta, hanno consentito di accertare le responsabilità dei fornitori dei tessuti e dei semilavorati, permettendo di sequestrare oltre 1 milione di ulteriori marchi contraffatti a stampa sublimatici diretta su tessuto, circa 350 mila mascherine facciali con segni mendaci di conformità ovvero non conformi alle vigenti prescrizioni, 180 mila filtri in TNT, nonché numerose schede tecniche di conformità, in lingua francese, mendaci e 25 macchinari industriali (tra cui plotter, macchine taglia-cuci e stiratrici).

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