06/11/2020

Sanità

Covid, i sindacati della Sanità alla Regione: “Assunzioni immediate o sarà mobilitazione”

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Emergenza Covid: scendono in campo i sindacati del comparto sanità per annunciare una massiccia mobilitazione se la Regione Piemonte non provvederà al più presto a una massiccia assunzione di personale sanitario, tecnico-sanitario e di supporto. Lo annunciano la Fp-Cgil Piemonte, la Cisl-Fp Piemonte, la Uilfpl Torino-Piemonte, la Fp Cgil medici e dirigenti, la Cm Cisl medici.

“In queste settimane abbiamo assistito a una serie di gravi carenze programmatiche da parte della Regione in merito al contrasto dell’emergenza Covid e la messa in sicurezza di tutto il personale del Servizio Sanitario Regione – spiegano i sindacati in una nota stampa -. Tra le varie spiccano certamente la mancata attivazione dei Covid Hospital e la tardiva e in alcuni casi discutibile riorganizzazione della Rete Ospedaliera mediante la riconversione di 16 presidi ospedalieri del territorio piemontese, il mancato potenziamento del territorio dell’assistenza infermieristica domiciliare e l’assenza di garanzia per tutto il personale della distribuzione delle mascherine FFP2”.

Ma il disappunto delle organizzazioni sindacali riguarda il fatto che, di fronte a una emergenza sanitaria che sta dilagando sul territorio nazionale, la Regione abbia dato indicazione alle aziende sanitarie di “redistribuire ed impiegare per le attività ospedaliere, territoriali e di prevenzione connesse al trattamento e al contenimento dell’epidemia Covid il personale liberato dalle attività ordinarie”, piuttosto che intervenire con un provvedimento d’urgenza per l’assunzione straordinaria di personale.

“E’ del tutto evidente che servono immediatamente assunzioni a tempo indeterminato, in numero adeguato, che garantiscano non solo la copertura del turn over ma anche l’aumento e il rafforzamento strutturale delle dotazioni organiche” sottolineano le organizzazioni sindacali.

Ma non è tutto: i segretari delle OO.SS. trovano incomprensibile, da parte della Regione, l’avvio di bandi di assunzione a tempo determinato della sola durata di 12 mesi quando, a rigor di logica, prolungare la durata contrattuale fino a 36 mesi consentirebbe una risposta in termini di candidature maggiormente apprezzabile poiché più attrattiva dando luogo alla possibilità futura di avviare un percorso di stabilizzazione.

“Avevamo segnalato tutto questo già in primavera – rimarcano Massimo Esposto, Alessandro Bertaina, Roberto Scassa, Paolo Nuccio, Germano Giordano ed Emiliano Mazzoli -. Con larghissimo anticipo rispetto alla drammatica seconda ondata pandemica. Memore degli enormi sforzi e sacrifici fatti dal personale sanitario durante la prima ondata, la Regione Piemonte poteva fare molto per potenziare la capacità di risposta a questa nuova emergenza garantendo quel bene collettivo primario che è la salute e la sicurezza di chi lavora per garantirla a tutti”.

Sulla scorta di queste considerazioni i sindacati annunciano che, se non verrà invertita la rotta e la Regione non darà effettivo riscontro alle richieste di assunzioni straordinari, seguirà una mobilitazione a salvaguardia delle lavoratrici e dei lavoratori del Servizio Sanitario Regionale.

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