18/08/2020

Cronaca

Il diktat del presidente del Piemonte Cirio: “Basta con l’arrivo dei profughi. Il governo chiuda i porti”

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Stop all’arrivo dei profughi in Piemonte. Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte non nutre alcun dubbio sull’argomento. Le strutture regionali non sono più in grado di accogliere i nuovi arrivi. E per far presente al governo, qunto la situazione sia grave ha deciso di prendere carta e penna e scrivere al Ministro degli Interni Lamorgese. Lo conferma lo stesso Alberto Cirio sulla sua pagina Facebook.

“Sto seguendo personalmente la situazione e trovo profondamente assurdo che la Regione non possa avere competenza in una decisione del genere, ma debba subire le scelte del governo nazionale su un tema che può avere conseguenze dirette sulla salute e sulla sicurezza sanitaria del proprio territorio – scrive il presidente della Regione Piemonte -. Mi sono sincerato quotidianamente, tramite il prefetto di Torino che ringrazio per la consueta efficienza ed attenzione, che nei confronti di queste persone venissero adottate tutte le procedure e le verifiche sanitarie opportune e che le Forze dell’ordine garantissero l’effettivo rispetto della quarantena a cui erano sottoposte.
Ora però diciamo ‘basta’ e l’ho scritto al Ministero degli Interni perché il Piemonte non può garantire oltre queste forme di accoglienza. Arriviamo da mesi terribili, siamo state una delle regioni più colpite dall’emergenza e stiamo raggiungendo, a fronte di sacrifici enormi, un equilibrio sanitario che non può essere messo a rischio in questo modo. Quindi ho formalmente chiesto con fermezza al ministro Lamorgese di non voler procedere ad ulteriori invii, che metterebbero fortemente a rischio la tenuta e la sicurezza del nostro sistema sanitario e sociale”.

Nella mattinata di oggi, martedì 18 agosto, Cirio si è personalmente recato in sopralluogo al Centro di Accoglienza Profughi di Castello d’Annone, nell’Astigiano, dove in serata è previsto l’arrivo di un gruppo di 76 migranti inviati in Piemonte dal governo.

“Si tratta di un fatto di una gravità assoluta, perché la Regione ha appreso del nuovo arrivo di migranti da una agenzia stampa, quando l’impegno del Viminale era stato di sospendere gli invii – afferma -. Per sincerarmi della situazione complessiva e delle condizioni di sicurezza e sorveglianza ventiquattrore su ventiquattro della struttura, ho voluto quindi organizzare un sopralluogo a cui hanno preso parte anche il Prefetto e il Questore di Asti e i rappresentanti delle Forze dell’ordine, che hanno predisposto un controllo accurato per la possibilità concreta che si verifichino tentativi di fuga da parte dei 76 migranti in arrivo, tutti di nazionalità tunisina. Arriveranno con tampone già eseguito, ma la Regione Piemonte lo ripeterà una volta giunti sul territorio per una maggiore verifica delle condizioni di sicurezza sanitaria.

Questa situazione, però, non è più accettabile. Sarebbe meglio predisporre un sistema efficace di chiusura dei porti, piuttosto che scaricare sulle Regioni le conseguenze di questi arrivi ormai incontrollati. La Regione ha la responsabilità del sistema sanitario piemontese che sta già gestendo migliaia di rientri dalle ferie e deve affrontare l’inizio della scuola. Il Piemonte non può farsi carico di problemi in più. Chiederò alla Conferenza delle Regioni di affrontare il tema con urgenza a livello nazionale”.

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