Rivarolo: gestione dell’asilo “Farina” nella bufera. Bertot chiede le dimissioni del presidente Braghiroli

05/05/2020

È accesa polemica a Rivarolo Canavese sulla gestione dell’asilo paritario “Farina” il più antico d’Italia fondato 150 anni fa. Al centro della protesta è la comunicazione, a firma del presidente dell’ente morale che gestisce l’istituto Maurizio Braghiroli dove si chiede alle famiglie la corresponsione del 50% delle rette anche se non sono state erogate le prestazioni a causa dell’emergenza Coronavirus, per poter far fronte al pagamento della cassa integrazione in deroga dei dipendenti dell’asilo. Apriti cielo. Sulla vicenda il consigliere d’opposizione Fabrizio Bertot ha fatto fuoco e fiamme chiedendo le dimissioni immediate del presidente dell’ente morale.

“E’ una cosa inaudita. In primo luogo, la decisione di inviare la lettera e di chiedere ai genitori di anticipare i soldi della cassa integrazione è stata presa in modo unilaterale senza convocare e consultare il consiglio di amministrazione, nominato dall’Amministrazione comunale e titolato a deliberare sulle questioni riguardanti la scuola – spiega Fabrizio Bertot che rimarca come l’ente morale abbia le credenziali necessarie per chiedere un prestito in banca o a Comune per far fronte all’anticipo della cassa integrazione. In questo momento di emergenza in cui le famiglie sono in estrema difficoltà chiedere di pagare metà della retta mi sembra un controsenso. Chiediamo le dimissioni del presidente Maurizio Braghiroli e ci aspettiamo che giungano al più presto possibile”. In caso contrario annuncia l’esponente politico cittadino il Gruppo Riparolium ricorrerà senza indugio alle vie legali.

Nella lettera destinata ai genitori che frequentano l’asilo “Farina” di Rivarolo Canavese, il presidente Braghiroli afferma: “Noi avevamo sempre indicato che era opportuno pagare comunque le rette, poiché come tutte le scuole paritarie avremmo avuto difficoltà enormi a sostenere le spese di gestione, di adeguamento della struttura alle nuove normative nel loro insieme e quelle per il personale. Qualora poi fossero arrivati contributi diretti o indiretti per le famiglie, avremmo immediatamente restituito quanto di competenza alle famiglie stesse. Il Consiglio di Amministrazione ritiene opportuno andare incontro alle famiglie e propone il pagamento del 50% a saldo delle rette da marzo a giugno, con l’impegno che se la Scuola riceverà contributi che permettessero di coprire tutto l’importo le rette, anche questo 50% vi sarà restituito e comunque in proporzione ai contributi ricevuti”.

La vicenda sembra essere destinata ad animare l’inizio della ripartenza e a riscaldare, dopo mesi di quarantena forzata, il clima politico cittadino.

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