
Ivrea: sequestrato l’ennesimo microtelefono. “Il carcere è diventato quasi un call center”

Un altro microtelefono cellulare nascosto in carcere. L’Osapp, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria a questo punto non ha dubbi: il carcere di Ivrea è diventato un vero e proprio call center dove effettuare a ricevere chiamate dall’esterno. Il telefono, rinvenuto dagli agenti della polizia penitenziaria, si trovava nel motore del congelatore del frigorifero nella sala al terzo piano del carcere, nell’ala dove si trovano i detenuti ordinari. È accaduto nella mattinata giovedì 23 aprile.
E non sarebbe questo, il primo episodio: la scorsa settimana è stato sequestrato un altro microtelefono che un detenuto portava nascosto negli slip. In totale, nell’arco di sei mesi, sono stati sequestrati almeno dieci terminali. Leo Beneduci, segretario nazionale del sindacato autonomo della polizia penitenziaria non usa mezzi termini riferendosi a quest’ultimo episodio: “L’Osapp da tempo denuncia violente aggressioni, offese, sputi perpetrati ai danni del personale di Polizia Penitenziaria ed invece ieri come nei mesi scorsi, solo grazie alla prontezza del medesimo personale si è evitato e si sta evitando che la Casa Circondariale di Ivrea divenga un centro telefonico pubblico, chiaramente ‘illecito’ trasformando l’istituto penitenziario in una sorta di “Call Center”.
A giudizio dell’esponente sindacale è pleonastico rammentare che il personale di Polizia Penitenziaria di Ivrea opera in condizioni estreme per la gravissima e nota carenza di organico e, nonostante ciò, i pochi agenti presenti hanno portato a termine i propri compiti istituzionali con spirito di abnegazione e senso del dovere. “Riteniamo sia giunta l’ora che il Ministro Bonafede e il Capo del D.A.P. (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) sappiano riconoscere a tutto il personale di Polizia Penitenziaria di Ivrea che ricordiamo da tempo essere un carcere senza Direttore e senza Comandante titolari, la giusta ricompensa per aver evitato in passato e in questi giorni con il loro pronto intervento il prosieguo dei contatti ‘illeciti’ con la criminalità esterna – conclude Leo Beneduci -. L’Osapp esprime apprezzamento ai poliziotti intervenuti, eroi silenti nel quotidiano per le brillanti operazioni di cui si sono resi protagonisti ieri e nel passato nella sempre più fatiscente struttura”.