08/12/2015

Cronaca

Chivasso: musulmani in marcia in pieno centro per chiedere la pace e condannare il terrorismo

Chivasso

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La manifestazione era stata denominata “Pace contro il terrorismo e la violenza” e ha avuto luogo nel giorno dell’Immacolata Concezione per i cristiani: una scelta voluta per dare un chiaro segnale di condanna ai recenti e atroci atti di terrorismo che stanno seminando paura in tutto l’Occidente.

“Siamo tutti uniti per ripudiare chi usa il nome di Dio per uccidere e seminare odio”. Con queste parole il presidente del Centro Culturale “Dar Annour” di via Po 38, Ahmed Nazouhi” e il presidente dell’associazione “Uniti per l’integrazione”, Bencherqui Abdelak, hanno aperto il corteo partito dalla sede del centro culturale per sfilarsi per le vie cittadine fino in piazza del Comune. “Lavoriamo qui da anni – ha continuato Nazouhi-, abbiamo dei bambini, viviamo bene in questa nazione e in questa comunità, vogliamo solo la pace e costruire un futuro sereno per noi e per i nostri figli. Non permetteremo a nessuno di rovinarci la reputazione”.

Alla manifestazione, oltre al sindaco di Chivasso Lino Ciuffreda, hanno partecipato i sindaci di Brusasco, Franco Cappellino, di Cavagnolo, Mario Corsato e di San Sebastiano, Giuseppe Bava. Accanto alle due realtà musulmane chivassesi, l’Associazione Islamica del Piemonte e rappresentanti delle associazioni di Ivrea e Biella e del Gmi di Torino.

Il corteo, partito da via Po e aperto da numerosi bambini musulmani, ha percorso i viali alberati e la centralissima via Torino per raggiungere la piazza della Chiesa, dove i manifestanti hanno incontrato il parroco don Davide Smiderle e i rappresentanti delle altre comunità religiose cittadine e dove si è tenuto un simbolico abbraccio fra tutte e professioni religiose, in nome della fratellanza e del rispetto di ogni credo.

“Chivasso risponde alla violenza, al terrore e al fondamentalismo – ha commentato il sindaco Libero Ciuffreda -, con una piazza dove la cittadinanza va al di là di ogni confessione religiosa, testimoniando che la pace e la solidarietà rappresentano il principio che unisce i popoli e il vero futuro anche di siluppo culturale ed economico dell’Europa e del Mondo. In questo modo – ha aggiunto – condanniamo ogni atto di violenza, ancor più se perpetrato in nome di uno stesso Dio, musulmano ebreo o cristiano. Chivasso c’è, anche questa volta. La manifestazione si è chiusa non a caso daanti al Municipio, poiché questa è la casa di tutti noi”.

La comunità islamica, che a Chivasso conta oltre 350 persone, ha voluto esprimere la propria condanna al terrorismo, senza “se” e senza “ma”: “Ci dispiace moltissimo per quanto è accaduto in Francia – ha voluto ribadire Bencherqui Abdelak, presidente di “Uniti per l’integrazione” -. Per noi è stato come un terremoto. Siamo usciti per dire a Chivasso che l’Islam è pace e amore. L’Italia, come questa città, ci ha accolti e aperto le porte. Io non sputo nel piatto in cui mangio e non permetterò a nessuno di farlo”.

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