17/12/2019

Cronaca

Rapporto Legambiente: la “Canavesana” non è più tra le peggiori linee ferroviarie d’Italia

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Come ogni anno Legambiente ha pubblicato il rapporto denominato “Pendolaria”, stilando una classifica delle dieci peggiori linee ferroviarie regionali. E questa volta la Canavesana non rientra più nella top ten, come era successo precedentemente.

“Evidentemente c’è chi è riuscito a fare perfino peggio, visto che il 2019 è stato un anno veramente difficile per gli utenti canavesani. Essere usciti dalla classifica delle 10 peggiori linee italiane è una magra consolazione, anche se testimonia forse i piccoli passi in avanti che sono stati fatti recentemente – commenta il consigliere regionale della Lega, e presidente della Commissione Trasporti di Palazzo Lascaris, Mauro Fava –. L’introduzione dell’orario invernale, che ha visto il reinserimento delle fermate a Feletto, e il ritorno in deroga della velocità massima di percorrenza a 70 chilometri orari sono segnali positivi, che sono stati accolti con soddisfazione dai pendolari. Ma è ancora lunga la strada verso un vero miglioramento del servizio. Perché non possiamo essere soddisfatti finchè ci si impiega circa un’ora per fare la tratta Rivarolo-Porta Susa. Senza contare che i guasti ai passaggi a livello continuano a ripetersi e solo per un caso nei giorni scorsi non abbiamo assistito ad una tragedia: è una situazione che non può perdurare. Per questo insisterò con i sindaci dei vari Comuni che insistono sulla Sfm1 perché presentino al più presto le loro proposte di eliminazione dei passaggi a livello, in particolare quelli nei centri urbani. Ce ne sono troppi e sono un vero ostacolo alla modernizzazione della linea”.

Oltretutto, per una linea canavesana che esce dal mirino di Legambiente, ce n’è un’altra che entra, ossia la Torino-Chivasso-Ivrea-Aosta, che si piazza al nono posto tra le linee ferroviarie peggiori d’Italia. Motivo, il sovraffollamento delle corse più utilizzate dai pendolari e i frequenti guasti ai passaggi a livello.

“I problemi per certi versi sono simili a quelli dell’Sfm1 – aggiunge ancora Fava – Per tutte e due le linee c’è un eccessivo numero di passaggi a livello, i quali rappresentano un problema per la sicurezza e provocano continui rallentamenti che incidono poi sulla durata della tratta. E in entrambi i casi manca l’elettrificazione di una parte della linea, in questo caso la Ivrea-Aosta, per la quale almeno la progettazione è in stato avanzato, a differenza della Rivarolo-Pont. Ad ogni modo, le difficoltà di queste due linee testimoniano il grande lavoro che abbiamo davanti a noi in questi anni di legislatura per dare un effettivo cambio di passo al trasporto locale ferroviario”.

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