
C’è la mano dell’uomo dietro agli incendi di Val della Torre, Givoletto e Cafasse: caccia ai piromani

Il sospetto era più che fondato: dietro agli incendi che hanno devastato oltre 250 ettari a Givoletto Val della Torre e Cafasse c’è la mano dei piromani. Lo dismostra il fatto che i carabinieri forestali hanno rionvenuto almeno tre inneschi. Due inneschi sarebbero stati trovati durante un sopralluogo ai piedi del Monte Baron, sulle Alpi Graie, nel Torinese, teatro di un devastante incendio scoppiato quattro giorni fa. Le fiamme, alimentate adl forte vento, hanno lambito alcune case costringendo sette famiglie ad abbandonare temporaneamente le loro abitazioni.
Confermata anche l’origine dolosa del rogo di Cafasse che si è esteso su un fronte di 10 chilometri. Ma nonostante numerosissime squadre dei vigili del fuoco, dei volontari Aib e della Protezione Civile abbiano lavorato senza sosta per oltre tre giorni non tutti i focolai sono stati del tutto domati. E si teme che il vento, che è tornato di nuovo a soffiare, possa rinfocolare le fiamme.
Un vento impetuoso: le raffiche hanno superato i 136 chilometri orari sulla Gran Vaudala, nel Gran Paradiso, e i 104 chilometri orari ai poco più di 500 metri di altitudine di Susa (Torino). Sopra Sestriere 88 km/h, a Bardonecchia, in alta Valle di Susa (Torino) superati i 61 km/h.
Il vento non accenna a scemare e la mobilitazione dei soccorritori è ancora in atto. Intanto è caccia aperta ai piromani.