
Valperga, occorrono 180 mila euro per rendere sicura la chiesa. L’appello del parroco

Occorreranno non meno di 200 mila euro per mettere in sicurezza la chiesa sconsacrata di San’Antonio Abate a Valperga. Il fulmine che poco più di due settimane fa ha sventrato il campanile dell’edificio ha portato alla luce tutti i danni causati dalla mancanza di manutenzione e dall’abbandono. Una cifra considerevole, ma la parrocchia non dispone di una tale somma per ottemperare agli interventi urgenti prescritti. Sarebbe più economico abbatterla ma la Soprintendenza ai Beni Culturali non ha ravvisato la necessità di farlo.
Il parroco don Martino Botero si trova in un “cul de sac”: i lavori di consolidamento vanno fatti ma il denaro non c’è. L’amministrazione pubblica non può intervenire come precisa il sindaco Gabriele Francisca. In primo luogo perché il Comune ha dovuto attingere al fondo di riserva accantonato per le emergenze per attuare le opere di messa in sicurezza e, in secondo luogo, perché la chiesa appartiene a un soggetto privato.
Che fare dunque? Don Botero non può fare altro che pensare ad una raccolta fondi. E per fare questo si appella accoratamente a tutta la comunità parrocchiale, alle Fondazioni, alle associazioni, agli enti privati, agli sponsor per raccogliere la somma necessaria per eseguire gl’interventi necessari per rendere definitivamente sicuro l’edificio che risale alla seconda metà del Settecento. C’è da sottolineare che se i lavori non saranno eseguiti in tempi brevi, le tre famiglie sfollate non potranno rientrare nello stabile nel quale abitano e che sorge accanto alla chiesa sconsacrata.