Favria, stangata rifiuti per cittadini e negozi. Il sindaco Bellone: “Colpa dei nostri predecessori”

15/06/2018

Sono scattati gli aumenti della tassa rifiuti per esercizi commerciali, uffici e imprese, ma allo stesso tempo sono stati avviati controlli a tappeto per far emergere le attività mai dichiarate e per verificare l’esattezza delle misure fornite al Comune.

“Purtroppo abbiamo dovuto fare i conti con il mancato adeguamento della tariffa nei tre anni precedenti, cosa che avrebbe consentito una gradualità nell’aumento. Così non è stato e purtroppo il rincaro è stato notevole, fino a raddoppiare l’importo – spiega il sindaco, Vittorio Bellone – L’incremento della tariffa per il 2018 si somma alla morosità n degli esercizi precedenti ed è questo che ha fatto impennare i costi, che comunque rimangono nell’ordine di qualche centinaio di euro, eccezion fatta per le grandi attività ad elevato volume di produzione di rifiuti”.

Alcuni esercenti si sono lamentati presso il Municipio e l’Amministrazione li ha già incontrati la settimana scorsa, per illustrare motivazioni e possibili soluzioni. “Da parte nostra c’è la massima disponibilità a venire incontro ai proprietari delle attività.  D’altra parte, non potevamo nuovamente far ricadere le maggiorazioni sui nuclei familiari. Il fatto è che come Comune non abbiamo margine di manovra, perchè ci sono cifre e parametri da rispettare”.

Il primo cittadino, comunque, ha ben chiaro un piano di interventi che corre sul doppio binario dell’aggiornamento dei dati e della contrattazione con il consorzio CCA. “Abbiamo riscontrato che ci sono notevoli mancanze, perchè in passato non è stato aggiornato l’elenco delle attività commerciali o produttive, o perchè i dati forniti non erano veritieri. I nostri uffici, che hanno ripreso il controllo della bollettazione Tari dopo la fallimentare esperienza dell’esternalizzazione del servizio voluta dalla passata  Amministrazione, hanno iniziato un censimento capillare – continua Bellone – Il quadro che emerge ci lascia ben sperare per un incasso maggiore del previsto. Ci sono infatti diversi esercizi o imprese che non sono stati dichiarati, e che quindi non hanno pagato finora la Tari, o che hanno fornito misure errate o che non le hanno adeguate in seguito a lavori effettuati. Ne consegue che potremmo avere un introito più consistente, in maniera tale da poter calmierare la tariffa per chi ha subito gli aumenti più considerevoli”.

Il secondo tavolo di lavoro è quello concordato con il CCA. “Abbiamo verificato che nel capitolato ci sono una serie di lavori che sembrerebbe non vengano effettuati – precisa ancora il primo cittadino-. Solo per Favria, il valore ammonterebbe in questi anni a circa 300mila euro. Noi chiederemo di stralciare le voci corrispondenti, o perlomeno di assicurare lo svolgimento puntuale degli interventi. Non ci sta più bene di pagare senza avere nulla in cambio”.

Infine, capitolo famiglie. Anche su questo fronte non sono mancati i rincari derivanti dall’adeguamento del piano finanziario. “Gli aumenti riguardano perlopiù i nuclei più numerosi, mentre per i single o le coppie notiamo che ci sono delle riduzioni negli importi – conclude il sindaco Vittorio Bellone-. Ciò deriva dal fatto che il costo variabile della tariffa si basa su due fattori, la superficie dell’abitazione e il numero dei componenti della famiglia. Evidentemente quattro o più persone producono più rifiuti di due o una sola. I parametri, così come le quote di ripartizione tra privati e imprese, sono stabiliti a livello consortile e su questo il Comune può fare ben poco, se non venire incontro alle esigenze delle famiglie rateizzando gli importi”.

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