
Canavese: due bimbi bevono acido per errore. Salvati da un’innovativa tecnica chirurgica

Hanno perso il conto degli interventi subiti ma adesso dopo diversi mesi due fratellini di 5 e 4 anni residenti in un comune del Canavese possono tornare a sorridere grazie all’intraprendenza e alla innegabile professionalità dei chirurghi della Città di Salute di Torino che hanno sostituito con lo stomaco l’esofago bruciato dalla soda caustica ingerita per errore. Una soluzione innovativa che ha messo in luce l’innegabile eccellenza della medicina piemontese. La vicenda risale alla scorsa estate: in una calda giornata la bambina di 4 e il fratellino di 5 anni, bevono da una bottiglia l’acido per uso idraulico travasato per errore in una bottiglia che conteneva bevande.
L’effetto è stato devastante: l’acido ha letteralmente bruciato l’esofago dei due sfortunati bambini. Dal pronto soccorso dell’ospedale di Ivrea i due piccoli pazienti sono stati trasferiti all’ospedale infantile “Regina Margherita” di Torino: qui i medici sottopongono d’urgenza i due fratellini a un’esofago-gastroscopia. Nel corso del lungo cammino sanitario, la bimba è stata nutrita con una sonda posizionata nell’intestino mentre il fratellino è stato nutrito per via artificiale in vena.
E’ tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018 che l’èquipe del professor Renato Romagnoli della Divisione di Chirurgia Generale 2 universitaria della Città della Salute diretta dal professor Mauro Salizzoni, il mago dei trapianti di fegato, trova la soluzione ottimale asportando ai piccoli pazienti l’esofago bruciato e rialzando la bocca dello stomaco rimodellandola come un esofago ex novo. L’ultimo e definitivo intervento conferma che l’intuizione è giusta.
L’ultimo controllo eseguito nella giornata di martedì 27 marzo ha evidenziato che la tecnica immovativa consentirà ai bambini di poter condurre una vita normale e che lo stomaco-esofago assolve perfettamente la sua funzione.
Il decorso post operatorio non ha presentato complicazioni e i due piccoli canavesani possono considerarsi definitivamente guariti.